Palù de Andrade. Artista di Sao Paulo de Brazil, vive tra Napoli e Roma, è presente alla X edizione di Land Art Campi flegrei 2014, in corso al bosco dei Camaldoli fino al 31 ottobre. Studia a Firenze nel ’95 al Lorenzo de’ Medici International Institute, dopo Artes Visuais alla Pontificia Universidade Catolica di Campinas-Puccamp. Comincia a essere presente nelle gallerie dal 1994.
In pittura prima e da anni nelle installazioni parla del suo Paese che inventa attimi di gioia frenetica vivace nei colori a cui partecipano tutti per dimenticare le amarezze della vita.La sua opera è nel viale di ingresso A del Parco dei Camaldoli in via Ignazio Loyola.una tenda trasparente di fili di canapa sospesa tra due alberi di alto fusto con patate non sbucciate tagliate a met  scolpite a forma di mouse e nelle sue proprie dimensioni. Il primo impatto obbliga a una sosta e alla memoria tornano i primi tre versi del terzo Canto dell’Inferno di Dante.
Non è una porta che incute paura ma un setto aereo raffinato elegante nei colori. Le piccole patate color terra si incontrano con il verde rigoglioso e sono sospese su un tappeto di foglie giallo bronzo e rosso rame. L’opera non ha titolo come le altre che il fruitore trova nei viali. L’interpretazione è immediata. Essa separa l’architettura urbana dell’uomo da quella spontanea realizzata nei secoli dalla Natura in collaborazione con Vento Sole Acqua. Il Fuoco, quarto elemento, si sprigiona nella mente del visitatore viandante nei vialetti del bosco maestoso che lo avvolge in una coltre fresca di rami foglie fiori e lo immerge in un silenzio mai sentito intervallato dal fievole cicaleccio dei suoi passi su foglie secche. Il bosco, scenario nelle favole, fa tornare l’uomo di ogni et  alle fantasie infantili e ai giochi sui prati. Altri ricordano “le ricordanze” di Leopardi “le rime” di Petrarca i madrigali di Tasso, le “Bucoliche” di Virgilio, i filosofi Empedocle Eraclito Platone.
Per Palù è disconnettersi dalla realt  quotidiana e connettersi con Gea. Concetto che prende più forza con la scritta “bentornato” sul viale realizzata con altre patate. il saluto di Madre Natura all’uomo che, solo per qualche ora, torna alle origini del suo primo habitat. Palù è donna gioiosa. A suoi amici da anni racconta l’acquisto di circa dieci chili di patate da vari fruttivendoli. «Le ho scelte una per una. Ogni patata me la guardavo come se dovessi scegliere un anello tra lo stupore delle altre donne e più di una, spinta dalla curiosit , mi diceva “ma che dovete fare con queste patate, per il purè o con la pasta sono buone tutte”. No devo fare una scultura. Si sono allontanate subito guardandomi quasi spaventate».
La patata cresce sotto terra in ogni paese e per la stessa energia nutrizionale è presente su ogni tavola come cibo che si presta alla creativit  in cucina. Palù, facendo leva sulla sua cultura poliedrica, la sceglie come mouse, semplice oggetto, che permette di comunicare.
Internet facilita solo dialoghi e conoscenze virtuali. Incontrarsi in un bosco, su una spiaggia, sulle rive di un fiume o di un lago, il dialogo è ancora più immediato. Parlarsi guardandosi negli occhi, si ha una risposta immediata che appare negli sguardi e nella gestualit  che non riescono a celare menzogne e falsit . Si può dialogare senza parole. Parlano la stretta di mano, baci, carezze degli occhi sul corpo. Se lo sguardo dell’ altro è gelido o indifferente viene repentino troncare il prosieguo del dialogo dell’amicizia o di altro tipo di rapporto.
La genuina opera d’arte di Palù, ricca di concetti filosofici, parla di amicizia amore passioni per l’altro, per l’ambiente, per una vita di incontri con etnie e culture diverse. La sua tenda è porta di accesso alla felicit , alla convivenza, alla pace. La patata pone anche il problema della fame nel mondo. La sua opera con elementi poveri di uso comune lancia messaggi universali che in una visione vichiana qualcosa dovr  cambiare in un prossimo futuro. Si può o si deve parlare di concetti profondi con parole semplici come Giotto in pittura.

Di seguito, l’intervista all’autrice

"ARTISTI DEL MONDO, UNIAMOCI PER UN FUTURO SOSTENIBILE"

Palù, parlami delle tue esperienze artistiche precedenti e dei tuoi studi

Ho iniziato a disegnare e dipingere sin da piccola, poi nel tempo ho approfondito gli studi laureando mi in educazione artistica in San Paolo del Brasile. Ho insegnato arte per 12 anni, e nel frattempo ho continuato a dipingere. La mia prima personale ho realizzato circa 20 anni fa, nel 1994 in Brasile.
Negli anni, dalla pittura ho iniziato a dedicarmi maggiormente alle installazioni d’arte, installazione fotografiche etc., . Le mie opere hanno quasi sempre uno sfondo di carattere sociale e in genere interattive.

Spiega ai lettori la tua opera a Landart 2014

Ok, si tratta di un’installazione, appunto, interattiva, voglio dire, praticamente è una "tenda" fatta con materiale naturale, biodegra            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«BEBBèMODEBHlèNOèBB» OJBe
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Quale pensi che sia il contributo dell’arte nell’era globale.

Sicuramente l’arte può contribuire tantissimo alla no-globalizzazione.. Anche se la globalizzazione ha forse anche lati positivi, come ad esempio la velocit  di informazione e di comunicazione, e’ purtroppo talvolta eccessiva. Negli anni infatti sta causando tantissimi disagi e problemi, tra cui anche un degrado ambientale… Penso che noi artisti, abbiamo una missione, quella di unire le nostre forze per contribuire in qualche modo a un futuro migliore, e più sostenibile.

Che cosa è Land Art?

La Landart ha la sua origine gi  nel lontano 1967, in poche parole è una forma d’arte contemporanea con interventi di artisti concettuali che producono opere tridimensionali , ovvero installazioni, sculture… che in genere si fondono con la natura, realizzate con materiale naturale biodegradabile e direttamente su luogo; in parchi, boschi, laghi, deserti… Gli artisti lavorano a favore di un futuro sostenibile, cercando di creare un rapporto diretto fra pubblico e opera stessa.


Progetti futuri?

Si, ho un progetto in corso ma che ho dovuto interrompere per dedicarmi a questa mostra Landart, ma sto per riprenderlo.. Cmq è troppo presto per parlarne.. diciamo che preferisco fare una sorpresa ahahah … In ogni caso, nel frattempo, sono aperta per nuove proposte, sono sempre felice di poter contribuire ad una causa nobile. Sono ottimista e credo che l’artista, anche se sia solo una goccia nell’ oceano, non si debba avvilire, perch credo che molte gocce possono trasformarsi in una forte onda!! Perciò dobbiamo assolutamente unirci!

Il denaro e il successo per te sono importanti?
Beh..… Non proprio… Voglio semplicemente continuare nel mio cammino, continuare ad avere l’ energia giusta per poter mantenere il mio potenziale creativo e continuare a fare ciò che ritengo importante;
Penso che l’artista non si debba lasciar influenzare dai problemi pratici di sopravvivenza… certo l’artista deve pur nutrirsi, ma il danaro, o anche il successo, non dovrebbero e non devono essere il fine ultimo… Da anni che realizzo lnstallazioni d’arte, talvolta anche effimere e sempre senza scopo di lucro, ma prevale in me, l’amore incondizionato per l’arte – Insomma, il successo non è mai stato il mio obiettivo, ma quello di conquistare il rispetto artistico, si!!! Se ho rispetto ho senz’altro anche più credibilit  e maggiori stimoli per poter continuare il mio percorso in modo più ampio e dignitoso, affinch possa arrivare ad altri emisferi.. anche se ora sembra irraggiungibile, sembra, ma non lo è.

Per saperne di più

www.landartcampiflegrei.com
Sotto, clicca il video
www.facebook.com/video.php?v=311203229063261

Nelle foto, in alto, Palù tra le sue patate, mentre allestisce l’opera al bosco dei Camaldoli e in basso, da sinistra, un particolare dell’installazione, un lavoro del 2011 e "La seconda pelle" del 1994

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