“Un milione di italiani (non sono italiani)” di Maurizio Braucci, al cinema Modernissimo venerdì 2 dicembre alle 19. Lo presentano Dedalus cooperativa sociale e Officine Gomitoli per la prima volta a Napoli. Dopo la proiezione il documentario musical (foto), il cast e il regista incontrano il pubblico in sala con un’esibizione musicale live delle protagoniste del film. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Segue un dibattito sul diritto di cittadinanza delle seconde generazioni con rappresentanti del mondo sociale, culturale e dell’attivismo della città. Moderano e conducono Andrea Morniroli e Elvira Ricotta Adamo, interverranno Maurizio Capone, Antonella Cristiani, Alessandro Di Rienzo, Giuseppe Gaeta, Shopika Gowrykanth, Sabira Ibrahim, Fatima Maiga, Cristiana Morbelli, Antonio Musella, Marco Rossano e Francesca Scamardella,
Al centro della storia, due giovani cantanti napoletane, Fatima e Sarai cui genitori provengono dal Senegal e dallo Sri Lanka. Fatima è alle prese con un amore che non vuole finire, Sara sta per incidere il suo primo disco.
Con una lettera il governo italiano chiede loro se vogliono diventare cittadine italiane, una richiesta che appare assurda vista la profonda appartenenza delle due ragazze al contesto in cui vivono e sono nate.
Le due artiste cantano dal vivo “Era de Maggio”, un classico della canzone napoletana, con la famosa cantante Maria Pia De Vito. E scopriamo che il dialetto è la loro lingua madre musicale.
Così, attraverso la loro vicenda, il documentario racconta il faticoso percorso per ottenere la cittadinanza di tanti ragazzi e ragazze in Italia hanno emesso il loro primo vagito.
Il titolo dell’opera allude al dato statistico: circa un milione di giovani donne e uomini nati in Italia non hanno diritto alla cittadinanza fino al compimento del diciottesimo anno di età (e a volte nemmeno dopo). 
Un viaggio musicale sulla vita dei figli “italiani” di genitori stranieri, in cui immagini e suoni ci ricordano che l’arte e la musica uniscono e travalicano i confini fisici e mentali. L’opera rientra in una campagna di promozione a sostegno di una legge che riconosca la cittadinanza italiana a chi nasce o comunque cresce in Italia, indipendentemente dalla provenienza dei genitori.
È stata presentata in anteprima world première, il 16 ottobre 2022, alla XX edizione di Alice nella Città – rassegna collaterale e autonoma della Festa del Cinema di Roma, sezione “cortometraggi eventi speciali”.
Spiega Braucci, che oltre a curarne la regia, ne ha scritto anche sceneggiatura e soggetto: «Quando mi hanno proposto di lavorare a un cortometraggio per promuovere il principio dello ius soli, ho iniziato a incontrare tanti giovani italiani di seconda generazione per farmi raccontare la loro condizione. In loro ho trovato talenti e intelligenze che mi sembrava riduttivo raccontare solo come quelli di giovani figli di stranieri, erano Persone. Quando ho scelto le due attrici, Sara e Fatima e le ho sentite cantare, ancora di più mi sono detto che era assurdo raccontarle perché erano di famiglia straniera. Così mi sono limitato a mettere in scena dei momenti della loro vita quotidiana, con le musiche di due canzoni che raccontassero l’assurdità di come funziona in Italia l’acquisizione del diritto di cittadinanza». 
Una riflessione politica e sociale su quanto la legge italiana attuale relativa alla cittadinanza sia superata e limitata e che resta in vigore solo perché si gioca sulle paure della gente verso il cambiamento e la diversità.
A Napoli sono circa 20.000 i minori con cittadinanza straniera e poco più di 32 mila i giovani fino a 26 anni. 13.000 di questi sono iscritti nelle scuole della città metropolitana. Una realtà che non può essere ignorata.
Le musiche del film sono di Pier Paolo Polcari (Almamegretta). Nel cast: Fatima Mbengue, Sara Vanderwert, Francesco Di Napoli, Chiara Orefice e Sergio Vitolo. È prodotto da Arrevuoto – Teatro Cinema e Pedagogia e Dedalus – Officine Gomitoli, in collaborazione con Parallelo 41.
Per saperne di più
officinegomitoli@coopdedalus.org

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