Generosa e assetata di vita. Maria Roccasalva se ne va piegata da un dolore infinito, la morte del figlio Lello che si è spento nel settembre del 2015, pochi mesi prima di compiere sessant’anni.
Moglie e madre di quattro figli (oltre Lello, Marco, Giorgio e Riccardo), è sollecitata dalla curiosità creativa nella Napoli degli anni sessanta. Iscritta al Pci, continua  a produrre sculture  e chiede consiglio al critico d’arte Paolo Ricci per sapere se è sulla buona strada.  Lui la incoraggia e la indirizza verso un mucchio di letture. E, negli settanta, ne diventa vice dalle colonne dell’Unità. Poco dopo comincia a collaborare anche per Paese Sera dove  si firma con il cognome da ragazza, Di Domenico.
Non solo scultura,  ma anche grandi dipinti nel suo percorso artistico, affascinata dall’Europa medievale e dai lunghi romanzi. Dopo la pittura, scatta l’amore per la scrittura intinta nel thriller e pubblica una serie di libri per l’editore Pironti.
In una intervista al nostro portale, a proposito dei suoi romanzi e della capacità  di rinnovarsi a livello creativo, diceva: «Credo che non sia né un vizio né una virtù; piuttosto una caratteristica della persona umana, qualcosa che capita. Uno nasce biondo o bruno, alto o basso, mancino o destrorso. Io sono nata ambidestra. Non è merito mio».
Una vitalità, la sua che riusciva a farle superare gli ostacoli di una esistenza intensa. Con lo sguardo luccicante, sorridente e un po’ malinconico, accompagnato dalla figura di una giovane ottantenne che dimostrava vent’anni in meno. Ci mancheranno i suoi slanci di entusiamo e il suo affetto. Ciao Maria.
Al centro della foto, Maria Roccasalva
I funerali di Maria si terranno mercoledì 8 marzo alle 11,30 nella chiesa di Santa Maria della Libera in via Belvedere, 41 al Vomero
Per saperne di più
http://www.mariaroccasalva.com/

 

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