Anima forte e bella dei Verdi in Germania, l’artista tedesco, scomparso nel 1986 a Düsseldorf,  ispira la creatività dei più piccoli, offrendo loro come eredità il sentimento della natura.
S’intitola, infatti, La piantagione dei bambini – la scultura sociale di Joseph Beuys come mito e impegno creativo la mostra realizzata nell’ambito del PON FSE Educazione al patrimonio artistico, culturale e paesaggistico attivato in rete da quattro scuole del territorio partenopeo.
Sarà ospitata da Certosa e Museo di San Martino di Napoli da giovedì 7 novembre 2019 e verrà presentata venerdì 8 alle 10 nel refettorio della struttura museale con la proiezione di un video.
L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, con il servizio educativo della Certosa e Museo di San Martino, diretto da Francesco Delizia,  con  Castel Sant’Elmo e il Museo del Novecento a Napoli, guidato da Annamaria Romano.
La mostra propone i risultati dei laboratori, progettati e condotti dall’associazione culturale étant donnés presieduta dall’artista e esperto di didattica Luigi Filadoro che li ha curati e realizzati nelle istituzioni scolastiche IC 49° Toti Borsi Giurleo – IC Ruggiero Bonghi  – IC 31° Paolo Borsellino –  69° Circolo Didattico Stefano Barbato. E resterà allestita fino all’8 dicembre.

Beuys| ilmondoodisuk.com
In pagina, momenti e risultati dei laboratori dedicati a Beuys

L’esposizione si sviluppa intorno all’impegno ambientalista e ecologista di Beuys che  anticipò molte questioni legate alla difesa dell’ambiente già dai primissimi anni ‘60 del Novecento. Il tema diventa pretesto per favorire la comprensione, da parte degli allievi di scuola primaria, di elementi e forme dell’arte contemporanea (happening, azione, ready made).
Lo spettatore si confronterà con un  itinerario sull’autore, sulla sua poetica, sulla sua vita,  sulle operazioni in difesa della matura per la tutela della biodiversità e sulla rilettura di alcune opere.
La Piantagione Paradise  è a Bolognano in Abruzzo dove Beuys arrivò per la prima volta nel 1972 incontrando la famiglia Durini: un progetto artistico costituito dalle piante a rischio di estinzione e  da 7000 querce suggerita dal pensiero che ogni essere umano sia un artista e che l’umanità e la natura siano una cosa sola.
Beuys diventa così punto di riferimento della scultura sociale:  concepisce l’arte come accrescimento dello spazio esistenziale e connota le sue azioni in relazione  e collaborazione con gli altri.
L’icona che i bambini hanno rielaborato è quella della storica performance immortalata nella foto di due metri La Rivoluzione siamo noi (1971): l’artista procede verso lo spettatore con la volontà di sollecitarlo a unirsi a lui.

L'artista tedesco a Napoli, negli anni '80
L’artista tedesco a Napoli, negli anni ’80

La rivoluzione siamo noi, noi e nessun altro: siamo noi gli artefici dei cambiamenti sociali; siamo noi che con le nostre azioni  o con le nostre non azioni possiamo imprimere una svolta nella storia. Occorre esserci nella vita, con una partecipazione creativa.
La scelta di esporre nella Certosa e Museo di San Martino non è casuale: qui s’incontrano arte e natura in totale armonia grazie al giardino che richiama l’hortus conclusus dei monasteri di origine medievale e Castel Sant’Elmo che nel Museo del Novecento a Napoli raccoglie i temi e i nuclei principali della ricerca artistica del ventesimo  scorso.
L’associazione culturale étant donnés è stata fondata a Napoli e opera dal 2004. Obiettivo: la diffusione dell’arte contemporanea attraverso ogni forma espressiva e in particolare attraverso percorsi formativi rivolti a allievi e docenti.Babini-disegnano-Beuys
È costituita da esperti di arte contemporanea con requisiti  professionali nonché  pedagogico-didattici. Conduce da diversi anni una ricerca sul rapporto tra l’arte, le competenze e la didattica. E’ impegnata a favorire lo sviluppo della didattica laboratoriale, partendo da una pedagogia estetica per l’inclusione, evidenziando gli aspetti multilinguistici e multiculturali della disciplina.
Si rivolge principalmente a allievi di fascia sociale svantaggiata e da diversi anni conduce laboratori in scuole di aree problematiche e periferia, soprattutto nella zona est di Napoli. È partner di diverse istituzioni scolastiche in progetti finanziati dal Miur.
Per saperne di più
http://www.polomusealecampania.beniculturali.it/index.php/certosa-e-museo

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