Parole stampate in primo piano. Il 14 settembre il Palazzo reale di Portici alle ore 18:30, nell’ambito dell’evento Portici Art box 2009 – spettacoli nei siti reali, si offrir  come cornice a una conversazione tra Erri De Luca e i suoi lettori promossa dalle edizioni Dante&Descartes. Tema dell’incontro “Tentativi di scoraggiamento (a darsi alla scrittura)”, minuscolo vademecum, che ogni aspirante scrittore dovrebbe avere nella propria bisaccia durante gli anni faticosi della formazione e quelli più gratificanti della maturit . Dovrebbe o potrebbe avere e non a proprio vantaggio, se si considera la tenacia con la quale lo scrittore napoletano persegue l’obiettivo della dissuasione nei confronti di chiunque voglia cedere al richiamo della scrittura.
Tentativi di ammonizione, di protezione davanti ai pericoli, alle “botole sotto i piedi”, che a turno si presentano a chi impugna la penna. De Luca trae alimento dalla personale esperienza. Come un moderno precettore, si rivolge direttamente al suo interlocutore, senza mai sfiorare i toni dell’imposizione e lo mette in guardia dal desiderio di emulazione dei grandi che deprime e provoca lo smarrimento di se stessi, dalle scuole di scrittura che rappresentano un ingannevole approdo a una professione vocazione che invece non ha appigli, se non la ferma accettazione di dover perdersi in un vagabondaggio solitario e lo invita a rifuggire dalla tentazione di stendere un velo di sacralit  sulle proprie pagine. La scrittura non è fare il sacro, ma vivere in una dimensione civile.
Da qui l’impegno più importante di cui uno scrittore deve farsi carico: difendere il diritto di parola senza eccezioni, preservando da ogni censura il vinto, l’avversario, il nemico.
Pagine che difendono altre pagine e che si propongono come strumenti di conforto, di riparo dagli affanni, come alberi che fanno ombra nelle giornate troppo calde.
Scrivere è un fardello e l’autore ne descrive il peso grammo per grammo. Chi si sentir  chiamato in causa da questa sua breve opera dovr  preparare per se un bisaccia molto robusta.

Alla mostra del cinema di Venezia, il Premio Lina Mangiacapre

Sar  consegnato oggi il premio Lina Mangiacapre, cineasta e fondatrice del gruppo femminista delle Nemesiache, assegnato dall’Associazione le tre ghinee/Nemesiache al film Ehky ya Schahrazad ( Scheherazade,tell me a story ) di Yousry Nasrallah. La giuria, composta da Heike Hurst, Andrea Dittgen, Bruno Fornaia e Etienne Ballerini ha scelto la pellicola con questa motivazione: “per averci mostrato su un binario parallelo, tra il paradosso e il tragico, la condizione della donna egiziana oggi, con le contraddizioni, solo apparenti, che esistono in tutte le societ , comprese quelle occidentali e cosiddette civilizzate. Apparenti perch, il velo, portato o non portato, è sempre presente a rendere invisibile la donna. Quando si tenta di alzare ambedue i veli. Reale e mentale, allora tutto esplode, svelando che è proprio il privato ad essere la dimensione più politica”. Menzione speciale alla regista Sherry Hormann per il film Desert flower “per aver presentato un personaggio di donna reale che con la sola forza della sua coscienza e della sua volont  riesce a cambiare il suo inesorabile destino e con la sua lotta ed il suo impegno sociale quello di altre donne”.

In alto Dante&Descartes, basso le locandine dei film premiati.

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