L’artista dialoga con il tempo e ritrova, nel suo mondo interiore, i segni della conoscenza per inciderli nelle opere. E li affida al pubblico, insieme a quella rinnovata ingenuit  che lo ha sempre affiancato nella propria scoperta del mondo. Cos le sue emozioni diventano quelle di chi guarda un’eredit  che non si spegne quando lui se ne va, ma si rafforza attraverso le personali intuizioni dei visitatori.
Tale operazione si compie a pieno visitando la Quadreria del Palazzo reale di Caserta dove, fino al 27 novembre, è esposta la seconda tappa del progetto “Territorio indeterminato” dedicato a Gianni De Tora (l’artista casertano di nascita, trapiantato a Napoli) dalla moglie Stefania e dalla figlia Tiziana che ne ha curato il suggestivo allestimento.
Coloratissime o monocromatiche ( è il caso dei lavori intitolati “il silenzio è d’oro), spuntano tra dipinti antichi (dal sedicesimo al diciannovesimo secolo) le riflessioni d’autore ospitate dalla reggia, che risalgono agli anni ottanta imponenti, solari, enigmatiche, geometriche e anarchiche, guidano il pensiero di chi passeggia nell’arte, abbagliato dalla bellezza di ieri e dalla seduzione del contemporaneo. Incuneate negli angoli o al centro dello spazio, le opere parlano con il passato, invitando al futuro.
Il dialogo tra le dimensioni temporali si intensifica in una delle sale dove la piramide “zikkurat” ( dal nome dato ai templi piramidali dell’area mesopotamica) firmata De Tora (composta da 36 triangoli su cartamano), adagiata sul pavimento, s’intrattiene a colloquio con la “creatura” di Salvatore Manzi (classe 1975), uno dei giovani artisti invitati al progetto per confrontarsi con la creativit  di un maestro.
I primi passi nell’esposizione sono introdotti dal video “Oltre” dello Studio Rotella dove l’artista si racconta in spezzoni di intervista, in una biografia a più voci (ci sono anche gli interventi dei critici Gillo Dorfles e Enrico Crispolti). Non poteva mancare “Territorio indeterminato”(opera su carta del 1981, ritrovata casualmente tra i disegni e ispirata al terremoto del 1980) che d  il titolo all’iniziativa articolata in quattro fasi.
Prossima scenografia del progetto, Benevento, nel periodo natalizio. E, a marzo 2014, Roma.

Fino al 27 novembre
Sale della quadreria
Orari di apertura della mostra
Tutti i giorni dalle 8.30 alel 19.30
Catalogo paparoedizioni

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In foto, quattro sequenze della mostra. In alto, la piramide di Gianni De Tora dialoga con l’opera di Manzi

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