Re-Genesis II act. La Casina dei mosaici di Ercolano accoglie fino al 6 ottobre la mostra (curata da Paola de Ciuceis) dell’artista coreana Jeong-Yoen Rhee (foto) che, dopo essere stata al Palazzo delle arti Napoli nel 2021 su impulso di Ken Kim per Kips Gallery New York,  ritorna in esposizione ospite della Fondazione Ente Ville Vesuviane. Un’iniziativa cui il Museo Madre di arte contemporanea concede il Matronato. Il catalogo è realizzato da Editori Paparo.
I mosaici realizzati con scaglie di madreperla e porcellana provenienti dal Real Laboratorio di Capodimonte dialogano perfettamente con la preziosa pittura di Jeong-Yoen Rhee che dipinge senza pennello, mescolando i colori con la mano e stendendoli con il dito indice.
L’artista utilizza esclusivamente prodotti organici come la creta, la cenere vulcanica, la polvere di carbone e di oro, il guscio d’uovo e soprattutto la madreperla e l’argilla rosa che donano un senso di mistero alle sue opere d’arte. Lo stesso senso che si ritrova nei mosaici che affrescano la Casina dei Mosaici di Ercolano.
Spiega la curatrice: «Il fascino del luogo avrà la sua parte nel far risplendere le opere di Jeong-Yoen Rhee mettendole a confronto con i mosaici borbonici. Per molti napoletani diventa anche occasione per conoscere un sito di grande interesse storico artistico che raramente viene visitato. La sua sfida è un riordino del caos universale partendo dagli oggetti più noti e riconoscibili per raccontare il mondo in un altro modo. Proprio come un demiurgo, Rhee impasta con le mani senza la mediazione di strumento alcuno: senza spatola né pennelli, solo con l’uso del polpastrello per stendere e definire con straordinaria padronanza del mezzo, nell’imprimere la giusta dose necessaria sino a ottenere l’effetto desiderato e a trasmettere il senso estetico della sua visione».

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