I luoghi e il tempo. Un abbraccio eterno che riposa nel fascino di un’atmosfera dalle sfumature poetiche. Tutto sembra immobile, eppur si muove. Il suono della creatività si espande negli intrecci di una collaborazione che dura da anni.
Tutto questo è VinArte, la rassegna (con ingresso gratuito) nata sotto il segno della creatività, che si inserisce nella manifestazione più ampia, dedicata all’enogastronomia e alla cultura, Vinalia, adesso alla boa dei trent’anni, al via da venerdì 4 fino a giovedì 10 agosto.
Da ventitré anni, nel borgo medievale di Guardia Sanframondi, nel Beneventano, turisti e abitanti si perdono tra gli altari consacrati al rituale artistico, sotto l’attenta e appassionata direzione di un’artista sannita, Giuseppe Leone, che, all’Accademia di Belle arti di Napoli, ha formato generazioni di giovani autori.
Il tempo, dicevamo. E’ il tema intorno al quale si sviluppa tutta la rassegna, partendo da un concetto dello scienziato Albert Einstein, papà della relatività:  il tempo è solo un’illusione creata dalla mente umana, in realtà tutto è sempre presente.
Così pittori, scultori e fotografi s’incontrano in un dialogo muto, costruito attraverso connessioni, emozioni e sentimenti tra gli “altari dell’arte”: da Palazzo Marotta Romano alla chiesa dell’Ave Gratia Plena ( con la sua Sagrestia) sino al Monte dei Pegni.
E proprio nella chiesa dell’Ave Grazia Plena (dove il 4 agosto alle 18,30 ci sarà l’inaugurazione della kermesse) il pubblico si confronterà con l’opera di Giuseppe Leone La luce e la notte, fil rouge di tutti progetti presenti.
Apollo, dio del Sole, sovrasta lo scorpione, guardiano degli Inferi: ma lo
scorpione, è pure animale notturno e, come tale, scandisce il tempo sino a determinare, nell’alternarsi con il Sole, il primigenio ciclo esistenziale, in cui vita e morte sono in perenne contrasto.
Ma a Guardia Sanframondi arriva anche l’opera di Raffaele Canoro Adamo che caccia dal Paradiso. L’arte, per l’intenso (e immenso) pittore napoletano (classe 1946) è una forma di dipendenza. Dipingere è partecipazione di tutta la fisicità: dal sogno dell’arte nascono la bellezza e l’illusione del racconto. Adamo che caccia dal Paradiso, del 1991, interpreta con realismo esplosivo (dalla narrazione biblica) tutta la forza della vita concepita su elementi contrastanti, indicatori di sofferenza e dinamismo.

Qui sopra, l’opera di Canoro. In copertina, La luce e la notte di Giuseppe Leone

Tra le altre opere pittoriche quelle di Michelangelo Della Morte, Cosimo Mannu, Valdemaras Šemeška, Margherita Palmieri che
incontreranno la scultura attraverso i lavori di Aniello Scotto, Emanuele Scuotto, Ernesto Pengue e Mariano Goglia.
Scotto propone una costruzione allegorica e scenica, ricucendo frammenti di vita e di materia: nuove identità si svelano, antiche identità, finalmente, si riconoscono. Premuta e cattedrali d’amore sono le due sculture che svelano umane tracce ravvisabili nell’universo del tempo illusorio.

Cattedrali d’amore di Aniello Scotto


Partecipa anche al progetto speciale, Emanuele Scuotto, al Monte dei Pegni dove il grande Cristo crocifisso di Emanuele Scuotto (foto) svetta sul fondo della sala, tra le due finestre volte a strapiombo sul panorama di vigne e vigneti di questa terra. Una riflessione commovente sulla bellezza nella tragicità del tempo.

La sezione fotografica di Vinarte ( a cura di Azzurra Immediato), infine, si colloca nel dedalo di strade del borgo antico che, nella edizione 2023, presenta il progetto Il Tempo Manifesto de il Collettivo LA ZONA (Federico Iadarola, Gianfranco Molinario, Pasquale Palmieri, Annibale Sepe e Luigi Salierno) ma anche a Palazzo Marotta Romano, con la visione extramoenia affidata ad Anuar Arebi, Luca Gamberini, Fabio Ricciardiello,
Anna Rosati, Natalino Russo insieme a quella della giovane e talentuosa Mara Mazzucco che affronta innanzitutto il tema dell’incomunicabilità.

Il progetto Arrival di Mara Mazzucco

Per saperne di più
Vinalia – Rassegna enogastronomica 4- 10 agosto

Guardia Sanframondi/ Vinarte: When beauty embraces the tragic nature of time. The idea of Giuseppe Leone between light and night (August 4 – 10)

Places and time. An eternal embrace that rests in the charm of a poetically nuanced atmosphere. Everything seems to be still and yet in motion. The sound of creativity expands in the weave of years of collaboration.
All this is Vinarte, the free festival born under the sign of creativity, part of the broader event dedicated to food, wine and culture, Vinalia, now in its thirtieth year, which will be held from Friday, August 4th to Thursday, August 10th.
For twenty-three years, in the medieval village of Guardia Sanframondi, in the province of Benevento, tourists and locals alike have been losing themselves among the altars dedicated to the artistic ritual, under the careful and passionate direction of a Sanniti artist, Giuseppe Leone, who has trained generations of young writers at the Academy of Fine Arts in Naples.
In this way, painters, sculptors and photographers will meet in a silent dialog, built up through connections, emotions and feelings, between the “altars of art”: from Palazzo Marotta Romano to the Church of Ave Gratia Plena (with its sacristy) up to Monte dei Pegni.
And it is precisely in the Church of Ave Grazia Plena (where on August 4 at 6:30 p.m. the kermesse will be inaugurated) that the public will be confronted with Giuseppe Leone’s work La luce e la notte fil rouge of all the projects present.
Apollo, god of the sun, towers over the scorpion, guardian of the underworld. But the scorpion is also a nocturnal animal and, as such, marks time to the point of determining, in alternation with the sun, the primordial existential cycle in which life and death are in perpetual contrast.
But also Raffaele Canoro’s work Adam hunting from Paradise comes to Guardia Sanframondi. For the intense (and immense) Neapolitan painter (born in 1946), art is a form of addiction. Painting is the participation of all physicality: from the dream of art comes beauty and the illusion of storytelling. Adam hunting from Paradise, of 1991, interprets with explosive realism (from the biblical narrative) all the force of life conceived on contrasting elements, indicators of suffering and dynamism.
Other paintings include those by Michelangelo Della Morte, Cosimo Mannu, Valdemaras Šemeška and Margherita Palmieri.
meet sculpture through the works of Aniello Scotto, Emanuele Scuotto, Ernesto Pengue and Mariano Goglia.
Scotto proposes an allegorical and scenic construction that reconstructs memories of life and matter: new identities are revealed, old identities are finally recognized. Premute and Cathedral of Love are the two sculptures that reveal human traces recognizable in the universe of illusory time.
Emanuele Scuotto also participates in the special project, at Monte dei Pegni (Pawnshop) where his large crucified Christ (photo) towers at the back of the room, between the two vaulted windows overlooking the panorama of this land’s vineyards and vines. A moving reflection on beauty in the tragedy of time.
Finally, Vinarte’s photographic section (curated by Azzurra Immediato) is located in the maze of streets of the ancient village, which in the 2023 edition presents the project Il Tempo Manifesto de il Collettivo LA ZONA (Federico Iadarola, (Federico Iadarola, Gianfranco Molinario, Pasquale Palmieri, Annibale Sepe and Luigi Salierno), but also in Palazzo Marotta Romano, with the extramoenia vision entrusted to Anuar Arebi, Luca Gamberini, Fabio Ricciardiello, Anna Rosati and Natalino Russo, and that of the young and talented Mara Mazzucco, who focuses primarily on the theme of incommunicability.


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