E venne il giorno delle pistole a impulso elettrico in dotazione alle forze dell’ordine. Dopo anni di sperimentazione l’idea securitaria di Salvini si è concretizzata. Una grande sconfitta culturale e politica per l’Italia.
Questa idea di sicurezza sociale e di ordine pubblico ha un preciso connotato ideologico, ovvero quello di reprimere il dissenso sociale, le idee non allineate, chi combatte il pensiero unico dominante, con l’uso della forza, della contenzione, della chiusura della società ai “brutti” e ai “cattivi”.
Purtroppo l’esperienza dei governi “indistinti”, come l’attuale, porta a questi pericolosi equivoci, non si distinguono più le culture politiche, le idee di fondo e le radici storiche. Per questo ci si può aspettare che si voti per il taser o per l’invio di armi in Ucraina per difendere una “fantomatica” pace. Dove da un lato si tenta di abbassare le tasse e dall’altro non si fa nulla per gli aumenti speculativi di gas, luce e benzina.   
Francamente, dopo la pandemia (?) e con una guerra in corso alle porte del paese, chiudere il cerchio con la dotazione di un’arma impropria a poliziotti e carabinieri, sembra paradossale. Questo sta diventando un paese di “avventurieri politici” che non sanno più distinguersi più gli uni dagli altri.
Le misure anti-Covid, la paura di un conflitto di larghe proporzioni, lo stato di emergenza, un’economia di guerra, hanno pesantemente minato il concetto di libertà. La libertà economica, di movimento, la libertà di pensare con la propria testa, senza contrappesi. Ora è più facile criminalizzare le povertà, contenere i subalterni sociali, isolare i diversi
Piuttosto che includere, prendere in carico, praticare il concetto di comunità e di meticciato sociale, si pensa ad escludere, allontanare, restringere socialmente.
In questa prospettiva monta l’odio sociale, la guerra tra le differenze (etniche, religiose), non si guarda più a chi sta sopra, ma a chi è sotto nella scala sociale, ipotizzando conflitti al ribasso in questa società bloccata, frammentata e divisiva.
La sinistra politica e sociale sembra voler fare un altro “mestiere”, non è in grado di egemonizzare idee di massa, subisce l’iniziativa politica appartenente al campo culturale della destra storica. Non è più all’altezza di rovesciare il rapporto di forza a vantaggio dell’uguaglianza e della solidarietà. Ha semplicemente abdicato alle sue origini.
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