Per ogni due medici che vanno in pensione solo uno di essi viene sostituito. Meglio la guerra che le medicine, più bombe e meno ambulanze. E c’è chi ruba i fondi del Pnrr con progetti fantasma. Se mettiamo in fila le scelte di questo governo per il 2024 ne esce fuori un mix micidiale.
Si spenderanno 29 miliardi per comprare armi piuttosto che arruolare personale medico e paramedico, la medicina territoriale non decolla, i pronto soccorso sono sempre più affollati, laddove sono rimasti aperti, neanche a parlarne di diminuire i tempi delle liste d’attesa.
Lo schema adottato dall’Italia durante la pandemia da Covid-19 è completamente saltato, finita l’emergenza tutto peggio di prima. Era ovvio il disegno anche negli anni prima della pandemia: collassare il servizio sanitario pubblico e avvantaggiare il privato sanitario convenzionato scelto da chi scrive le regole. Intendiamoci, nessun attacco al privato cattivo e speculatore, il problema era ed è quello di portare alla canna del gas la sanità pubblica. Il resto del cammino è una via obbligata. 
Poi confidiamo tutti sul Pnrr, salvo scoprire una truffa europea del valore di 600 milioni. Piuttosto che comprare aghi, siringhe e lenzuola, i 24 furbetti del quartierino distraevano i soldi provenienti da Bruxelles per auto di lusso, gioielli e ville. Questa volta, però, la guardia di finanza di Venezia ha portato alla luce un disegno criminale che coinvolge, tra gli altri, mezza Italia, per l’organizzazione di una maxi-truffa all’Unione Europea riguardante proprio i fondi del prestito post-Covid 19.
Guerra significa morte, ospedali e ambulatori “praticano” invece misure per continuare la vita. Questo governo, inequivocabilmente, ha scelto la prima strada. Una contraddizione che, a lungo andare, lascerà ferite incolmabili, così solo per ripristinare quanto sottratto alla sanità pubblica negli ultimi decenni, (tolta la parentesi pandemica), ci vorranno altrettanti lustri per mettere i cittadini in salute.
Anche in questo caso, partiti, istituzioni e corpi sociali, non sono stati in grado, prima come adesso, di influenzare abbastanza per contrastare una realtà visibile a chiunque. Basti pensare che l’Italia è l’ultima in Europa per numero di posti-letto, e a questo punto… non solo in ciò.
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Foto da Pixabay

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