Il Madre apre le porte a dieci vulcanici talenti partenopei. Il museo di arte contemporanea napoletano sembra assorbire la cura del suo giovane direttore Andrea Viliani che punta deciso a rendere il Madre un museo e non più un mausoleo. Del resto l’aveva promesso, non più tardi di un anno fa, sostenendo che sarebbe diventato una realt  aperta al territorio e che proprio dal suo patrimonio contemporaneo avrebbe attinto a piene mani. Non si sono fatti scappare l’occasione la generazione di artisti degli anni ’80, giovanissimi ma con alle spalle percorsi dalla caratura internazionale.
Il progetto, culminato nella presentazione al Madre del libro “ArtexArte. Dieci talenti vulvanici” curato da Violetta Luongo e Francesca Panico e pubblicato da ilmondodisuk affonda le sue radici in un movimento coordinato dal “Clan degli artisti” e finanziato dall’assessorato alla creativit  alle politiche giovanili di Napoli, che ha come obiettivo quello di diffondere la cultura della legalit . Un progetto editoriale ambizioso quello del duo Panico Luongo che racconta le vicende di 10 talenti, legati dall’espressione di forme artistiche che partono dal corpo e interagiscono con il paesaggio circostante.
Il fulcro della narrazione è proprio questo prendersi cura dei luoghi e delle relazioni. Soprattutto delle relazioni che ogni artista ha con un luogo in particolare Napoli. Non è casuale la scelta della copertina che prende spunto dall’iconico Vesuvio di Andy Warhol per una terra che offre mille spunti ai propri artisti, per poi abbandonarli a un destino per i più fortunati che parla una lingua straniera. Fotografi, body writer, fashion designer, pittori e artisti concettuali chiamati a formare una geografia umana che riscatti il corpo di un territorio martoriato da clan tutt’altro che artistici e un’amministrazione assente.
I “lampi d’arte” di Scampia dello scorso giugno avevano avuto il difficile compito di fare da apripista al progetto editoriale dell’associazione “Fra Vip” composta dalle stesse Francesca Panico, Violetta Luongo e Pierpaolo Stellato con il fondamentale apporto del vide reporter Pierpaolo Stellato, che è entrato con la sua telecamera nei laboratori di Ludovica Bastianini, Celesta Bufano, Diego Cibelli, Chiara Coccorese, Emmanuele De Ruvo, Albachiara Gatto, Yari Sgambato, Davide Stasino, Francesca Rao e Francesca Taurisano le voci che hanno provato a raccontare un modo di fare arte che riscatti un territorio fortemente emarginato, ma che nel suo nucleo custodisce il motore silente di un linguaggio multiforme.
Non poteva quindi che concludersi al Madre il viaggio di questa compagnia sui generis che per l’occasione ha goduto di una guida d’eccezione il critico d’arte Angelo Trimarco. Nelle sale della biblioteca del museo napoletano si è svolto il copione di una sceneggiatura inedita quanto ormai inaspettata tre giovani professionisti della comunicazione hanno raccontato il viaggio di dieci talenti nati all’ombra del Vesuvio negli anni ’80, accolti da un direttore cultore e difensore dell’arte, finanziati da un’istituzione nell’ambito di un progetto che punta deciso alla creazione di un sistema di fruizione dell’arte campana, partendo proprio dalle sue eccellenze. A dimostrazione che puntare sulla cultura per la ripartenza della Campania non è un semplice slogan.

Nelle foto, la presentazione del libro, l’assore Clemente , la proiezione del video e la copertina del libro. Clicca in basso
l’intervento di Alessandra Clemente, assessore comunale alla creativit  e alle politiche giovanili

www.youtube.com/watch?v=oMfex7vRZF4

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