Un’idea da quarantena. Scatta nei pensieri della giovane designer (classe 1992) Benedetta De Mennato confinata nella casa di famiglia a Napoli quando tutto il mondo è sotto scacco della prima ondata da Covid 19. Fondare il marchio bdm.art.studio avvicinandosi per la prima volta al vetro curvo e colorandolo a mano.

In foto, Benedetta De Mennato e i suoi vetri curvi dipinti a mano


Voglia di sperimentazione che approda adesso in una mostra di due giorni nella settecentesca Villa Di Donato in piazza Sant’Eframo Vecchio, alle spalle dell’ Albergo dei poveri e dell’Orto botanico. Venerdì 16 e 17 ottobre dalle 12 alle 19.30: l’accesso è consentito per gruppi di 15/20 persone secondo le regole antivirus di distanziamento.
A matter of balance (una questione di equilibrio): titolo in inglese per l’esposizione che propone circa una trentina di opere. Tra queste, pezzi d’arredo in vetro dipinto, ma anche acrilici su tela. Nell’armonia di emozioni, materia e composizione.
In ogni bambino c’è un artista. Il problema è capire come rimanere artisti diventando grandi: è la celebre frase del genio spagnolo Pablo Picasso che s’intercetta sulla pagina instagram dove Benedetta presenta le sue produzione.
Un monito che l’artista ha ben raccolto coltivando la sua passione creativa di sempre e trasferendosi, diciottenne, a Milano per studiare fashion design all’istituto Marangoni, con sguardo anche a Londra. Qui completa la propria formazione al Central Saint Martins College of art and design, allargando l’orizzonte della sua conoscenza a fotografia e architettura.


Stabilisce il suo percorso professionale tra Italia, Francia e Gran Bretagna lavorando per aziende del lusso come Bottega Veneta e Fendi. Fino alla nuova scommessa concepita durante il lockdown. Così l’arte si trasforma in coscienza di sé.
Per saperne di più
bdm.art.official@gmail.com

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