A tutto cinema. Con I viaggiatori dell’utopia: così s’intitola la 13esima edizione del Tam Tam Digifest che si terrà tra Napoli, Caserta, Macerata Campania e Capaccio tra il 2 luglio e il 17 ottobre 2018.Tante le opere scelte per la rassegna di quest’anno, tutti all’insegna di un percorso sull’utopia. Si comincerà dall’utopia sociale dell’800 e della prima metà del ‘900, a cui seguirà una tappa obbligatoria nel ’68 – di cui si celebra il cinquantenario – per arrivare a quella tecnologica / digitale dei social di oggi.
Tre le sezioni: la prima “Marx attack!” che tra Marx, marxisti e marxiani veri e immaginari racconta cos’è rimasto di quella visione e di tutte le sue implicazioni. Nella seconda sezione, dal titolo “C’era una volta il ’68” si narra la rivolta mentale e filosofica di una generazione, L’ultima è “utopia del terzo millennio” dedicata alla rivoluzione digitale che, dal 1917 al 2017, ha portato dal “potere ai soviet” al “potere ai social”.
La rassegna è organizzata dalla cooperativa Tam Tam in collaborazione  con  La Compagnia della Città e dell’ associazione Ali della Mente e con il contributo della Regione Campania. Le proiezioni si terranno in più luoghi; al Teatro Spazio Libero a Napoli, al Palazzo delle Arti e del Teatro a Caserta, alla Fabbrica Wojtyla a Macerata Campania, e all’Agorà dei Libri a Capaccio.
Si parte dalla storia di Martin Luther King, con il biopic “Selma“ di Ava Du Vernay per la sezione “C’era una volta il ’68” seguito a ruota dalla storia di un altro grande creatore di utopie  come Ernesto Guevara  che Steven Sodenberg  racconta in  “Che, l’argentino”.
Si continua con il progetto su “Poesia e cinema – i marxiani”, interventi poetici a cura di Costanzo Ioni in cui diversi artisti della parola interagiranno con 6 film restaurati dei fratelli Marx, opere considerate capolavori di umorismo e non sense  come “I fratelli Marx al college”, “Un giorno alle corse”, “La guerra lampo dei fratelli Marx (foto)”, “Monkey business” , “Una notte a Casablanca” e “Una notte all’opera”. Tutte pellicole recentemente restaurate e scelte per la conservazione  nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Ancora biopic con “Que viva Tina”, il docufilm di Silvano Castano su Tina Modotti, grande figura di fotografa e rivoluzionaria .Ci si sposta poi sulla figura di un filosofo contemporaneo che ha rielaborato il marxismo secondo i canoni moderni, Slavoj Zizek, con “ Guida perversa all’ideologia” di Sophia Fiennes. Sempre in tema di eretici, si arriva alla storia della guerra civile spagnola vista dalla parte dei trockjsti con “La canzone di Carla“ di Ken Loach. Poi ancora un biopic, molto particolare, quello che racconta “Il giovane Marx”, film di questa stagione sul filosofo e pensatore di Treviri visto da Raoul Peck. La narrazione del ’68 e del maggio francese è affidato a un maestro del cinema, Bernardo Bertolucci, con “The Dreamers”.
Infine, tra le utopie del terzo millennio, troviamo “L’inventore di favole”  di Billy Ray, film che già nel 2003 anticipava il problema delle fake news ma anche “The circle”, film di James Ponsdolt, inquietante parabola sul potere dei “social network“ con Tom Hanks.
Per saperne di più
www.tamtamdigifest.it

 

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