Sono andati in scena il 22, 23 e 24 giugno al teatro la Pecora Nera ad Agnano recitando Do re mi, un testo scritto dal regista Franco Pennasilico. Gli allievi e le allieve del laboratorio teatrale tenuto dal regista. Una fiaba dai molti messaggi.
Dall’antichità, la fiaba è l’espediente per tramandare oralmente un messaggio ritenuto importante, una morale che riflette i fondamenti di una società in un determinato momento storico. Le favole sono il mezzo con cui raccontare delle verità mascherandole da finzione. In questo caso la verità è nel coraggio delle persone di mettersi in gioco trasferendo nel testo parte di se stessi. Va in scena il vissuto personale.
Doremi è una principessa con una madre che le cerca marito. I pretendenti che si presentano al cospetto della regina sono diversi e fanno a gara nell’elencare i loro beni materiali pur di far colpo e assicurarsi la mano della fanciulla. Ma per poter meglio valutare i candidati, la regina e il ciambellano hanno in serbo per loro delle prove da superare. Prove che prevedono il coinvolgimento del pubblico e una interazione con gli spettatori che hanno affollato numerosi il piccolo spazio del teatro.
Chi sarà il fortunato prescelto? L’indeciso Timoren, l’altezzoso Juan Carlo Alonso Gonzalo La Vega y no la Vega Martinez, il principe Luna o il principe dal castello dalle 120 stanze? Il prescelto sarà chi, una volta scoperto che la principessa non ha l’aspetto fisico immaginato, riuscirà a coglierne la bellezza interiore.

Doremi| ilmondodosuk.com
Nelle foto, due momenti dello spettacolo

La fiaba è stata scritta partendo dal lavoro svolto durante gli incontri laboratoriali, un lavoro di introspezione e analisi delle dinamiche di gruppo. Le caratteristiche dei personaggi riflettono le peculiarità delle persone che li interpretano. C’è chi ha guardato in volto la sua indecisione, chi la propria volubilità, chi il proprio pessimismo. Tutti si sono messi in gioco affrontando i propri limiti per migliorare il carattere e la capacità di lavorare in gruppo.
Un lavoro su sé stessi e sulla tecnica teatrale in un testo dalla morale contemporanea: in molti sentiamo il bisogno di scalfire l’apparenza e apprezzare l’essenza delle persone e delle cose. Donne recitano parti maschili mostrando il lavoro svolto sulla postura e l’impostazione della voce, uomini recitano parti in cui evidenziano i tratti caratteriali che hanno scoperto come limiti. Spunti umoristici e di riflessione.
Alla fine della rappresentazione il regista sale sul palco e racconta gli obiettivi che il gruppo si era posto e i traguardi raggiunti condividendo con il pubblico una riflessione sulla difficoltà di confrontarsi con gli altri affrontando i propri limiti e sull’importanza del lavoro di gruppo inteso come opportunità di crescita.
Mettersi in discussione da adulti non è cosa per tutti, gli attori e le attrici in scena lo hanno fatto con impegno e audacia.
In scena: Rosaria Bruschini, Nicoletta Florio (responsabile dell’attrezzeria), Giovanna Massa (che ha curato anche i costumi), Stefano Nannavecchia, Tiziana D’Aniello, Maria Rosaria Giova, Pasquale Musella, Patrizia Savarese.
Per saperne di più
http://www.francopennasilico.it/pecora.htm

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