Andare al cimitero per fare visita ai morti è un pensiero dolce, un obbligo, un dovere. Ciascuno vi si reca con un proprio sentimento. E, a questo proposito, viene in mente il grande Totò che alla memoria dei morti dedicò la famosa poesia “La livella”. I napoletani storicamente sono molto legati a queste visite settimanali, sempre presenti nell’accudire i loculi e fedeli alle tradizione come al culto delle anime pezzentelle (quelle abbandonate) nel camposanto delle Fontanelle del popolare rione Sanit . E vorrei citare anche Fratiello Pasquale, un frate monaco che veniva venerato, accudito e ossequiato dal popolo. Tante sono le modalit  prettamente napoletane sull’argomento. Che non escludono i sogni se mentre dormi immagini un caro estinto, vuol dire che il defunto “vuole essere rinfrescato”. E allora, ti affretti a pulire la salma.
Una breve introduzione, questa, per sottolineare quanto la nostra gente conservi il ricordo attraverso semplici gesti, per dire semplicemente ” Ti amo sempre, sei sempre nei miei pensieri”. Quando entri nel cimitero, la tua mente va subito a lui, a lei, a tutti. Guardi le foto sulle tombe, ti rattrista vedere immagini di giovani ragazzi o bambini. Pensi paradossalmente “Che peccato, quanto era bello” (ma perch, se fosse stato brutto, non sarebbe stato comunque un peccato, vista la sua giovane et ?) Comunque, questa è la nostra bellissima contraddizione partenopea.

Arrivi finalmente vicino al loculo di famiglia e…..! Non ci sono più i piccoli vasi di rame.
Mi guardo intorno uno scenario surreale, fiori buttati a terra, la gente li raccoglie disperandosi, qualcuno urla, qualcuno piange. Donne in nero, silenziose, cercano di sistemare alla meglio la nicchia . Qualcuna inveisce “Puozze ciunc  ‘e mmane”(Che ti possa venire una paralisi alle mani). Qualche altra sbotta “Manco i morti lasciano in pace questi sciacalli”.
Decido di andare nell’ufficio del cimitero. Gentilmente chiedo agli addetti se siano a conoscenza dell’accaduto. Mi dicono che ne sono informati e suggeriscono di fare una denuncia contro ignoti. Il mio interlocutore continua a fumare e, cambiando soggetto,si gira a parlare con un’altra persona, come se io non esistessi. Mi incazzo, non per la risposta, ma per il modo. Per la superficialit . Replico che è un loro compito tutelare la struttura, che noi paghiamo caramente tasse e servizi.
La risposta? ” Io sono un pubblico ufficiale”. E io sono un libero cittadino onesto e lavoratore. E, come tutte le persone che hanno subito un furto, merito rispetto specialmente da chi afferma “Io sono un pubblico ufficiale” .
Il signore, continuando sempre a fumare la sigaretta, ma cambiando atteggiamento, mi dice che purtroppo la sera il cimitero è incustodito e che rumeni o altri cittadini europei si infiltrano e dormono addirittura sulle tombe. E rubano il rame per poi rivenderlo. Vado via imprecando mentre una piccola signora vestita di scuro, singhiozzando, sospira “E mò come faccio?”. L’uomo continua a fumare.
Tutto questo accade nel cimitero di Secondigliano.Cerco di capire cosa sia possibile fare, ma mi rendo conto subito che è tutto inutile. Non c’è nessun antidoto contro questi atti vandalici, costosi per le tasche della povera gente, scioccata nel vedere la salma defraudata della sua dignit  e se stessi del ricordo dei cari che non ci sono più.
Succede spesso anche in altre zone, rubano i portavasi di rame, danneggiando marmi e lumi di luce eterna applicati ai muri. Allora vai al Comune? Vai in uffici preposti? Ti accorgi che è una perdita di tempo, ti conviene comprare vasi di plastica. E pensi che sicuramente le istituzioni sono a conoscenza di questi misfatti. Cosa fanno per impedirli?

ALTRI FATTI DI CRONACA

Sassari. Non hanno “semplicemente” commesso un reato, hanno violato un luogo sacro e intimo, saccheggiandolo senza alcuno scrupolo.
Arezzo–Hanno rubato vasi e arredi di rame e ottone dalle tombe del cimitero di Foiano della Chiana
Misilmeri (in provincia di Palermo)- Rame, nei giorni scorsi qualcuno ha avuto la felice idea di “prenderne” la maggior parte per poi rivenderlo come materiale di riciclo.
Velletri- Emergenza furti all’interno del cimitero
Bergamo- La banda del rame torna in azione. Nel mirino dei ladri stavolta è entrato il cimitero di Capriate San Gervasio.
Forl – Centinaia di tombe profanate per rubare il rame. … hanno cercato e poi
asportato anche dei sottovasi e vasi di rame posti sulle tombe dei defunti.
Tante sono le citt  saccheggiate, da Treviso a Catania, i “mariuoli” non fanno dstinzione.

In alto, scatto di Flavia Frulio al cimitero delle Fontanelle alla Sanit 

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