Vite erranti, sospese, senza tempo. Diventano frutti marci sui marciapiedi parigini e non potranno mai raggiungere l’illusione di un Paradiso. Poesia del racconto che conduce lo scrittore francese Jean-Noël Schifano ancora una volta verso  Napoli, culla della propria anima: gli riempie lo sguardo della mente con i suoi miti, le sue leggende, la sua identità, anche camminando a Parigi e  prendendo il metrò.
A ispirarlo, questa volta, è la figura ribelle del geniale scienziato, suicida l’8 maggio  1959 con un colpo di Beretta 7.65 che si è esploso alla nuca, nell’ampio appartamento  stracolmo di libri, nell’antico Palazzo Cellamare, a Chiaia, dove abita in solitudine, ormai da tempo divorziato da Sara Mancuso, con cui si era unito in Municipio alle soglie della seconda guerra mondiale. Di una bellezza fulminante, il genio prende corpo con la forza dirompente di uno spirito rivoluzionario nelle cento pagine del nuovo volume edito da Gallimard, Le coq de Renato Caccioppoli.
Le coq è il gallo che il matematico napoletano portava al guinzaglio, camminando leggero come una rondine,  in una città percorsa dai secoli, e sfidando, con lo sberleffo della sua passeggiata, il divieto fascista, per  gli uomini, di portare in giro cani di piccola taglia, non adeguati alla virilità elogiata e sbandierata dal regime.
Suo nonno materno era l’anarchico principe  Michail Aleksandrovic Bakunin che a Napoli, nel 1868,  fondò “Fratellanza internazionale”: la figlia Giulia Sofia aveva sposato il noto chirurgo Giuseppe Caccioppoli, vedovo della prima moglie Angelina Amendola.
Dominato da  pensieri dissidenti, intarsiati nel tessuto di una capitale fondata sul rigore  barocco dei contrasti,  Caccioppoli emerge in tutta la vulcanica energia del suo genio urticante, riconosciuto come tale dalla realtà accademica italiana, pianista raffinato, avido lettore dei classici, avvolto nel chiaro impermeabile stropicciato, con bottoni mancanti, i suoi occhi color delle steppe, solcati d’ironia. Visse  in napoletano e morì in russo.

Qui sopra, Schifano accanto al suo nuovo libro. In alto, Renato Caccippoli negli ultimi anni della sua vita
Qui sopra, Schifano e il suo nuovo libro. In alto, Renato Caccioppoli negli ultimi anni della sua vita

Allergico a tutte le imposizioni, sembra di vederlo camminare con il quotidiano del partito comunista L’Unità nella tasca destra;  entrare in aula in ritardo e  fare  lezione agli allievi dell’università Federico II, la stessa frequentata da lui come studente,  nella lingua della propria città, compiendo  un atto di aperta provocazione contro Mussolini che aveva proibito ogni tipo di dialetto; chiedere l’elemosina da mendicante, seduto a terra, in via  Partenope, di fronte al Hotel Vesuvio sul lungomare,  lussuosa ”vetrina” metropolitana.
Comportamento sovversivo che lo porta dietro le mura  dell’ospedale psichiatrico di Aversa, invece di essere deportato (o peggio eliminato) grazie all’intervento di zia Marussia, rispettabile prof  di chimica, che lo “salva”, certificandone la follia.
Sul palcoscenico della sua vita, un quadro teatrale che  ipnotizza il lettore: 5 maggio 1938. Mattinata di follia a Napoli, annuncia l’autore. Ignorando la folla con braccia inneggianti al duce e a Hitler, in piazza Trieste e Trento, al Caffè Gambrinus,  dando le spalle ai due dittatori e ai loro sodali, intona come sfregio politico La Marsigliese, accompagnato dal mandolino di due musicisti.
Libertà di un urlo disperato che non si rassegna all’abbattimento del cervello. Fino all’ultimo soffio vitale. In un affresco letterario attraversato da emozioni di pura bellezza. Che affida a chi legge il lucido delirio di un uomo ubriaco, diritto e sempre degno.

La presentazione
Cittadino onorario di Napoli, traduttore, critico, scrittore ed editore,  Jean-Noël Schifano sarà mercoledì 9 maggio all’Istituto francese di Napoli, in via Crispi 89 (che ha diretto al 1992 al 1998) per presentare, alle 18,  il suo nuovo lavoro letterario, Le coq de Renato Caccioppoli (edizioni Gallimard 2018, pagg. 103, euro 10). Ne parlerà con i giornalisti Donatella Gallone e Ugo Cundari.
In prossima uscita, in Italia, Dizionario appassionato di Napoli, edito da ilmondodisuk, che per sostenerne la pubblicazione, ha promosso il progetto di crowdfunding Sos Partenope, coinvolgendo i napoletani come editori del libro della città. Circa seicento pagine, dalla A alla Zeta, che smantellano i luoghi comuni su Napoli, facendola emergere in tutti gli aspetti della sua identità.

 


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