Cinquecentomila malati in stato vegetativo permanente nel 2050: è questo il rischio che corre l’Italia se non si provvede a una immediata regolamentazione in materia di accanimento terapeutico. E’ il futuro prospettato da Enrico Di Salvo, ordinario di chirurgia della Federico II di Napoli e presidente del Centro interuniversitario per la ricerca bioetica che promuove, mercoled 21 e gioved 22 ottobre, il convegno dal titolo “La decisione in medicina, tra Accanimento e Abbandono”.

Una questione morale, scientifica, economica, dalle infinite sfumature. Una matassa difficile da sbrogliare ma la difficolt  non può giustificare l’assenza di intervento.
Dopo l’esplosione mediatica del caso di Eluana Englaro, il tema sembra essere stato accantonato, non solo dall’opinione pubblica ma anche dal legislatore, e allora dopo tanto sterile parlare è giunto il momento di riunire professionisti di tutti i settori coinvolti.
“E’ da circa un anno che teniamo seminari sul tema interni al Cirb racconta Di Salvo a cui hanno partecipato medici, giuristi, teologi. Il frutto di questo percorso pluridisciplinare sar  presentato al pubblico nei due giorni di convegno”. Interverranno esponenti del mondo accademico e della comunicazione, per fare chiarezza su come affrontare la questione e come raccontarla in modo competente e completo al pubblico. “Gli atti del convegno saranno da noi consegnati al senatore Raffaele Calabrò (autore dell’ultimo provvedimento di legge sul testamento biologico) e a Francesco Paolo Casavola, presidente del comitato nazionale per la bioetica)”.
E se è proprio il progresso medico a rendere possibile il nutrimento di un malato in stato vegetativo permanente, è anche vero che il nostro sistema sanitario, che gi  consuma un terzo del Pil, non sar  in grado di sostenere il peso economico del crescente numero di casi. Il rischio è di trascurare malattie curabili, prolungare sofferenze a scapito del sistema del trapianto di organi: è questo l’accanimento, eppure nei casi concreti i contorni non sono cos netti e in assenza di regolamentazione si abbandonano i malati a loro stessi, si lascia che le cose si evolvano da s. “Ma questo è un atto di irresponsabilit  spiega Di Salvo meglio una legge, anche se imperfetta, su cui eventualmente intervenire, che il nulla. Bisogna che si instauri l’umanesimo della responsabilit  nel rispetto della natura umana”.

Il convegno si terr  al Museo di mineralogia in via Mezzocannone 8; è aperto al pubblico e avr  inizio mercoled 21 alle ore 9.30.

Interverranno: Guido Trombetti, Felice D’Onofrio, Franco Contaldo, Francesco De Sanctis, Emilia D’Antuono, Eugenio Lecaldano, Alberto Postigliola, Lidia Viganoni, Enrico Di Salvo, Alfredo Siani, Gennaro Ferrara, Ignazio Schinella, Luigi Lorenzetti, Andrea Pamparana, Francesco Rossi, Claudio Buccelli, Alma Rodriguez, Lucio Annunziato, Giuseppe Lissa, Carmine Donisi, Lorenzo Chieffi.

Per informazioni: tel 0812535595; cirb@unina.it; www.cirb-napoli.it

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