«Uno dei malintesi che dominano la nozione di biblioteca è che si vada in biblioteca per cercare un libro di cui si conosce il titolo. In verità accade sovente di andare in biblioteca perché si vuole un libro di cui si conosce il titolo, ma la principale funzione della biblioteca, almeno la funzione della biblioteca di casa mia e di qualsiasi amico che possiamo andare a visitare, è di scoprire dei libri di cui non si sospettava l’esistenza, e che tuttavia si scoprono essere di estrema importanza per noi». Frasi chiare, quelle di Umberto Eco che, da semiologo, saggista e narratore di success, i libri li conosceva bene.
Le biblioteche forse sono considerate le sorelle povere dei musei ma nascondono immensi tesori del sapere, a volte ignorati. E per osservarli da vicino, questi universi spesso trascurati, la manifestazione napoletana Maggio dei Monumenti, alla sua 27sima edizione, offre un’importante occasione, prendendo spunto dai versi del poeta greco Ghiannis Ritsos “Gettasti i lenzuoli/ apristi le finestre/ ci riempimmo di stelle” che ispira il tema della rassegna 2021.
Nel firmamento della cultura, infatti, ci porta “Viaggiare tra antichi atlanti e diari di esploratori”, la mostra che la Biblioteca universitaria di Napoli propone da mercoledì 12 maggio (sino a fine mese) in via Giovanni Paladino, 39 (tel. 081/5517025 – 081/551715).
Basta una prenotazione per immergersi nel fascino di antichi atlanti (foto), diari e mappe geografiche: testi ricchi di immagini e colori che risveglieranno in voi la voglia di sognare e ripartire.
Tra questi, importanti e fondamentali opere che hanno contribuito all’evoluzione della conoscenza come la “Geographia, quæ est cosmographiæ Blauianæ pars prima, qua orbis terræ tabulis ante oculos ponitur, et descriptionibus illustratur Vrbium praecipuarum totius mundi…” scritta dal famoso cartografo e costruttore di globi terrestri e strumenti scientifici, Joan Blaeu nel 1662.
Ma troverete anche il “Voyage dans l’Hémisphère Austral et autour du monde…”, di Jacques Cook, del 1774 e l’“Atlante veneto del padre maestro Coronelli, lettore e cosmografo pubblico”, scritto da Vincenzo Maria Coronelli nel 1691. Tutti i giorni tranne il sabato e la domenica, dalle 9.30 alle 14.30, potrete entrare nella sala mostre Vittorio Imbriani per scoprire le meraviglie di un passato che ancora ci accompagna.
Per saperne di più e prenotare:
bu-na.promozioneculturale@beniculturali.it

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