Una fabbrica della cultura. L’attività del Museo archeologico nazionale di Napoli non ha soste grazie all’incessante lavoro strategico del direttore Paolo Giulierini alla fine del suo secondo mandato (con proroga di 45 giorni) che ha dato un’impronta manageriale alla struttura museale da lui guidata.
La settimana scorsa, lui stesso in occasione dell’avvio dei lavori di recupero dei depositi posti ai piani interrati del Museo, in una conferenza stampa, ha illustrato i dettagli della riqualificazione in corso.
Spiega il direttore: «Con l’apertura del grande cantiere dei
sotterranei e un progetto che porterà alla creazione di nuove aree espositive, la sezione Mediterraneo, servizi e accoglienza di standard internazionale in collegamento con la città, il percorso è segnato. Non un è sogno né una promessa: siamo, con questa ulteriore ‘rivoluzione’ che stavolta parte dal sottosuolo, all’approdo concreto dell’utilizzo di circa 50milioni di euro di fondi pubblici. Abbiamo lavorato dai tetti ai depositi per un museo della città ‘mai cosi grande’ e mai chiuso per un solo giorno alla fruizione del pubblico».
Superando se stesso nel numero dei visitatori, 420 mila quest’anno finora, con un incremento del 31,8%, il Mann nel 2023 chiude il cerchio: il museo della città completa il suo racconto con le sezioni Cuma e Neapolis,
collegandole alla Preistoria, alla Piana campana, alla Magna Grecia. E tornano a brillare gli ori, le gemme e la numismatica.
Nel segno di Alessandro e del restauro del suo mosaico, è in arrivo a ottobre al museo la ‘macchina’ della ‘grande impresa’: l’opera sarà capovolta per verificare le condizioni della malta di 2000 anni fa.
Proprio dai depositi, al centro della valorizzazione, parte il progetto Il tesoro della legalità‘, con Procura di Napoli, Carabinieri, Federico II, che è anche un’idea per Palazzo Fuga.


Il Mann del futuro sarà ancora propulsore e aggregatore del ‘Quartiere della cultura’, in dialogo con le istituzioni territoriali sui progetti già avanzati per Galleria Principe e Colosimo. E ben 52 sono i siti Extramann in rete mentre si apre una nuova interessante collaborazione con la Stazione marittima.
Ben saldo il confronto con il contemporaneo e con pionieri della modernità come il genio spagnolo cui è stato dedicata l’esposizione nelle sale delle collezione Farnese dal titolo “Picasso e l’antico”, curata da Clemente Marconi, prorogata per il grande successo di pubblico fino al 2 ottobre.
E proprio ieri è stata inaugurata la mostra di Manolo Valdés nel salone della Meridiana, Las Meninas, in collaborazione con il ministero della cultura e la Galleria d’Arte Contini. Si tratta della prima personale dell’artista spagnolo nel Sud d’Italia, che propone sculture monumentali.
 Las Meninas sono le celebri damigelle d’onore raffigurate nel capolavoro dell’andaluso Diego Velázquez che terminò il dipinto nel 1656, conservato oggi nel Museo del Prado di Madrid,. Valdés, nato a Valencia nel 1942, le rilegge nel suo stile personale, ironico e potente.
Las Meninas, tra cui l’imponente infanta Margarita, si caricano di nuova vitalità rispetto al loro modello storico e acquistano quel valore ludico che nel tempo hanno assunto anche i ritratti di Velázquez, riproposti un po’ ovunque in Spagna, persino in originali spille colorate.
Infine, il Mann ha appena riportato nel suo giardino la Fontana in porfido rosso, restaurata grazie alla sponsorizzazione tecnica di Rigoni di Asiago. La Fontana, che si annovera tra il patrimonio archeologico della Collezione Farnese, torna a nuova vita dopo un attento lavoro, reso possibile dalla collaborazione tra i laboratori di restauro del Mann e Pantone restauri di Roma.
E domenica 1 ottobre, l’occasione dell’ingresso gratis nei musei è imperdibile per passeggiare tra i tesori di un Museo che finalmente sta acquistando coscienza della sua grande bellezza.
Per saperne di più:
https://www.coopculture.it/it/poi/mann-museo-archeologico-nazionale-di-napoli/

Qui sopra, Las Meninas nel salone della Meridiana,. In copertina, Giulierini nei depositi. In basso, la fontana ritrovata (di porfido rosso)

Archaeological Museum/ A culture factory looking at the future: from rooftops to storerooms, this is how the Mann connects itself to the city. While Manolo Valdés exposes his Meninas
A factory of culture. The activities of the National Archaeological Museum of Naples are uninterrupted thanks to the continuous strategic work of the director, Paolo Giulierini, in his second term, who has given a managerial stamp to the museum structure he leads.
Last week, during a press conference on the occasion of the beginning of the restoration of the storerooms in the basement of the Museum, he himself outlined the details of the ongoing restoration.
Explains the director, “With the opening of the large construction site of theunderground and a project that will lead to the creation of new exhibition areas, the Mediterranean section, services and reception of international standard in connection with the city, the path is marked. This is not a dream or a promise: we are, with this further ‘revolution’ that this time starts underground, at the concrete landing place of the use of about 50million euros of public funds. We have worked from the rooftops to the storerooms for a city museum ‘never so large’ and never closed for a single day to public enjoyment.”
Surpassing itself in the number of visitors, 420,000 this year so far, an increase of 31.8 percent, the Mann in 2023 closes the circle: the city museum completes its narrative with the Cumae and Neapolis sections, connecting them to Prehistory, the Campanian Plain, and Magna Graecia. And golds, gems and numismatics come back to shine.
In the sign of Alexander and the restoration of his mosaic, the ‘machine’ of the ‘great enterprise’ is coming to the museum in October: the work will be turned upside down to check the condition of the 2,000-year-old mortar.
It is precisely from the deposits, at the center of the enhancement, that the project ‘The Treasure of Legality’ starts, with Naples Prosecutor’s Office, Carabinieri, Federico II, which is also an idea for Palazzo Fuga.
The Mann of the future will still be a driver and aggregator of the ‘Cultural District,’ in dialogue with territorial institutions on projects already advanced for Galleria Principe and Colosimo. And as many as 52 Extramann sites are on the network while an interesting new collaboration with the Maritime Station is opening.
Firmly established is the confrontation with the contemporary and with pioneers of modernity such as the Spanish genius to whom was dedicated the exhibition in the rooms of the Farnese collection entitled “Picasso and the Ancient,” curated by Clemente Marconi, extended due to the great success of the public until October 2nd.
And just yesterday Manolo Valdés‘ exhibition in the Meridiana Hall, Las Meninas, opened in collaboration with the Ministry of Culture and the Contini Art Gallery. This is the Spanish artist’s first solo exhibition in southern Italy, presenting monumental sculptures.
Las Meninas are the famous matrons of honor depicted in the masterpiece by the Andalusian Diego Velázquez, who finished the painting in 1656, now kept in the Prado Museum in Madrid,. Valdés, born in Valencia in 1942, reinterprets them in his own personal, ironic and powerful style.
Las Meninas, including the impressive infanta Margarita, are charged with new vitality compared to their historical model and acquire the playful value that Velázquez’s portraits have also taken on over time, repurposed almost everywhere in Spain, even in original colored brooches.
Finally, the Mann has just brought back to its garden the red porphyry Fountain, restored thanks to the technical sponsorship of Rigoni di Asiago. The fountain, which is counted among the archaeological holdings of the Farnese Collection, comes back to life after careful work, made possible by the collaboration between the Mann’s restoration laboratories and Pantone restorations in Rome.
And on Sunday, October 1st, the opportunity for free museum admission is unmissable to stroll among the treasures of a museum that is finally gaining awareness of its great beauty.
Read more at
https://www.coopculture.it/it/poi/mann-museo-archeologico-nazionale-di-napoli/

RISPONDI

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.