«Il Museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro, al servizio della societ  e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e specificamente le espone per scopi di studio, educazione e diletto». Questa scritta, a grossi caratteri, appare, proiettata su un telo, alle spalle di Adele Campanelli, sovrintendente archeologa della Campania, Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico nazionale di Napoli e Marco de Gemmis, direttore della sezione didattica dello stesso. La scritta vuole essere espressione degli intenti culturali dei tre funzionari, che si sono riuniti, al Mann l’altroieri (luned 16 novembre), per presentare il programma della XXI edizione degli Incontri di archeologia.
La sala, non molto grande, è affollata da un pubblico attento e interessato. La sovrintendente Campanelli si sofferma a esaminare il significato del reperto archeologico quale testimonianza di un determinato popolo e del tempo in cui è stato prodotto. Cos come ne sono testimonianza gli scritti letterari, filosofici, matematici, la musica, le tradizioni orali e le relative cerimonie. Il tutto costituisce la narrazione di una storia, di una vita vera, che rende vivo anche il singolo oggetto che è l , in una vetrina nella sala del museo. Tutto questo, appunto, nel museo deve essere mostrato. La narrazione è una forma di comunicazione efficace e avvincente, che attrae i visitatori, afferma la Sovrintendente. E auspica che il Mann diventi un luogo di socializzazione, funzione che adesso svolgono, seppur malamente, i supermercati, un luogo dove le persone possano incontrarsi fisicamente non solo virtualmente attraverso internet. Un luogo che sia una sorta di agor , dove si va con la famiglia, la fidanzata, gli amici, dove ci si possa trattenere, assorbendo bellezza, storia, intelligenza.

D’accordo Paolo Giulierini, che, nuovo direttore del museo, coglie l’occasione per farsi conoscere.
Parla anche della sua intenzione di arricchire il book shop museale e di impiantare un ristorante di buon livello che serva prodotti tipici locali. Comunque il suo intento primario è comunicare il significato della visita al Mann. Napoli ricorda- è stata una capitale e ne conserva il senso. Il suo museo è una testimonianza della sua Casa regnante, i Borbone, che iniziarono la collezione e lo resero uno dei più ricchi musei del mondo. Fondamentale è riuscire a comunicare la sua reale importanza ai visitatori, che, per la maggior parte, non sono più quelli di qualche anno fa, quando erano soprattutto persone con quella certa cultura classica che si apprendeva in famiglia, a scuola o anche all’universit . Osservo per inciso che ora in Italia il numero dei licei classici si sta drasticamente riducendo e che la storia greco- romana nella scuola media italiana è stata cancellata, per la prima media la nostra storia inizia dal Medio Evo. D’altronde, e lo osserva il direttore, anche i turisti non sono più quelli di un tempo, non sono certo quelli del grand tour settecentesco e neanche quelli di alcuni anni fa. Sempre più appartengono a una massa poco preparata culturalmente. Non solo, ma c’è, tra i visitatori, anche gente, che accogliamo con piacere, di civilt  diverse dalla nostra e sono cinesi, indiani, brasiliani curiosi d’imparare, che esigono modi di comunicazione diversi, più succinti, semplici e chiari. Inoltre, aggiunge, è opportuno rapportare l’opera antica al tempo attuale.
Per esempio, il mosaico che rappresenta la battaglia di Alessandro Magno, il macedone re di Grecia, contro i Persiani può e deve essere messo in rapporto con le attuali tensioni tra Oriente e Occidente. Giulierini parla anche della sua intenzione di mettere in mostra, a rotazione, nelle sale del Mann, i molti reperti, alcuni oggetti di alto livello, ora stipati nei depositi. E di prestare i pezzi migliori a musei esteri, per diffondere, senza impoverire le collezioni stabili napoletane, il nome e la civilt  di Napoli nel mondo.
Marco de Gemmis riferisce che comunicare è appunto il compito della sezione didattica che dirige. Questa sezione, racconta, è stata considerata, a volte, certo non da lui, di serie B. Non svolge soltanto attivit  per le scuole, ma presta anche attenzione agli adulti e a coloro che hanno disabilit , come i non vedenti, ai quali è permesso toccare le opere, per conoscerle con il tatto. Il rapporto del Museo con le scuole è frequentissimo e proficuo. Anche quello con gli artisti che intervengono a mostrare le loro opere nel Mann, esprimendo un’immagine, un’idea, un’emozione che l’ Antico ha loro suggerito.

Importante è la funzione museale di veicolare la cultura.
Quella che dalla scuola è stata estromessa. Per insegnare alle nuove generazioni chi siamo. Per insegnare loro che noi siamo quelli che fummo, pur se non fummo quelli che siamo, per far conoscere ai giovani da dove veniamo.

Ma loro, poi, lo vorranno sapere?

Comunque il programma de            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«BEBBèMODEBHlèNOèBB» OJBlla XXI edizione degli Incontri di Archeologia è molto ricco e interessante. Incominciando dal 16 novembre, con la musica di Gino Giovannelli, valentissimo pianista della scena jazz napoletana (foto).

PROSSIMI APPUNTAMENTI
luned 23 novembre, ore 10
“Archeologia a scuola” con Ilaria Donati per Coopculture, presenta a i docenti l’offerta per l’anno scolastico 2015-16, di visite e laboratori didattici relativi al Mann e ai siti archeologici dell’area flegrea. Per prenotare CoopCulture, tel. 848082408, luned- venerd ore 9-13,. 14-17, sabato dalle 9 alle 14.

Gioved 26 novembre ore 15
Conferenza “I teatri antichi di Teano e Benevento due monumenti a confronto” di Alfredo Balasco e Luigina Tomaj

per saperne di più
cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale

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