da alcuni anni che si è affermata una generazione di compositori-pianisti che partono da basi colte per approdare ai meno nobili ma sicuramente più redditizi lidi dell’intrattenimento musicale.
Di questa genia di figli spirituali di Kleyderman il più celebre è il marchigiano Giovanni Allevi. Parallelo a questo filone c’ un gruppo di pianisti meno attenti al mondo dei grandi eventi e più interessato alla musica d’arte come Bollani e altri. A questa schiera si lega il compositore e pianista umbro Maurizio Mastrini recentemente ospite a Sorrento della quarta edizione della rassegna internazionale Sorrento classica, diretta dal dinamico maestro Scibilia.
Mastrini è diventato famoso perch ama eseguire brani dall’ultima alla prima nota svelando aspetti sconosciuti e musicalmente sorprendenti di brani celebri come Per Elisa, La Marcia Turca, il nostro inno nazionale.
Non solo la linea melodica viene ribaltata, ma anche la successione armonica che procede cos dalla tonica alla dominante, dando vita a risoluzioni armoniche sospese e inquietanti. Per il resto Mastrini suona ricordi di viaggio, disegna ritmi e scenari di paesi lontani, si ostina a ripetere cellule sonore infinitesimali, si distende in melodie spiegate.

Indossa il frac, ma non usa scarpe per salvaguardare il suo contatto fisico con lo strumento e per mantenere intatta la dimensione corporea e naturale del suo fare musica. Una serata semplice, dicevano alcuni spettatori. S, forse se per semplice si intende lo stato d’animo dell’artista e non gli infiniti mondi di cui il musicista si fa interprete.

In foto, Maurizio Mastrini

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