Nasce nel Nord Europa e passando per il Nord Italia arriva a anche a Napoli è il guerrilla gardening, ossia un’azione di protesta attiva che consiste nell’autogestire piccoli o grandi spazi di verde urbano. Di solito si agisce nella notte, i “guerriglieri” armati di paletta e rastrello prendono in ostaggio aiuole e giardinetti in stato di abbandono o degrado, e li restituiscono alla cittadinanza trasformati. Via lattine, bottiglie di plastica e rifiuti vari, sostituiti da piante e fiori, che poi, idealmente, dovrebbero essere adottati dagli abitanti della zona. A importare a Napoli questo genere di iniziative ci pensano i Friarielli ribelli, e mai nome fu più azzeccato.
L’ortaggio napoletano per eccellenza diventa bandiera di protesta, una protesta sana e attiva, non una lamentela fine a se stessa come se ne sentono tante in citt . Una rivoluzione non violenta, ironica, ecosostenibile, che strizza l’occhio all’estetica e anche alla moda gli orti urbani sono l’ultimo grido, la pianta di pomodori sul balcone quasi uno status symbol. Prossima tappa Viale Augusto (altezza Via Veniero, Fuorigrotta) venerd 22 luglio ore 17.00, un tramonto con guanti e zappa per ridare colore (possibilmente verde) a un altro angolo di citt  abbandonato.
Come ogni rivoluzione contemporanea che si rispetti, anche questa ha il suo quartier generale virtuale allocato in un profilo Facebook, per trovarlo basta cercare Friarielli ribelli la pagina ha gi  2560 fan e c’è da scommetterci che aumenteranno. Speriamo solo, che nel caldo agosto, qualcuno si ricorder  di innaffiare i friarielli e che il Comune non lasci appassire questa bella iniziativa civica.

In foto, un angolo di pace dei friarielli ribelli

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