L’arca della creativit  approda a Castel dell’Ovo. Nella suggestiva sala delle prigioni del castello più antico di Napoli, si è svolto il momento conclusivo di una serie di incontri culturali svoltisi nella sede Siae di Napoli – la Biblioteca Capriolo che è stata luogo di confronto di diverse espressioni artistiche. Ad accompagnare le testimonianze di artisti di primo livello, non solo per la temperie culturale partenopea, come Roberto De Simone, la figlia di Totò Liliana De Curtis, Cristina Donadio e tanti altri, la direzione della Siae di Napoli e della Fuis (federazione unitaria italiana scrittori). Il vernissage non ha rappresentato solo il momento conclusivo, e quindi l’esposizione dei lavori più interessanti della Biblioteca Capriolo, ma anche una particolare riflessione sul momento creativo.
IL RITMO DELLA SCRITTURA
“Il punto di unione di queste opere che appartengono a diverse correnti espressive, è il ritmo. E la scrittura” spiega Natale Antonio Rossi, presidente dell’Unione nazionale scrittori e artisti (Unsa). Addentrandosi nel cuore della mostra – aperta al pubblico fino al 14 novembre- infatti, ci si trova dinanzi a un vero e proprio campionario di arte e cultura comparata non solo manoscritti di Eduardo De Filippo, Pirandello, un Marinetti del 1911, donati dalla famiglia Capriolo all’omonima biblioteca Siae – insieme a un patrimonio culturale formato da 25000 volumi a stampa di inizio 900 ma anche cartoleria artistica, storia del cinema e graphic novels unite alle icone della pop art che trovano nell’arte figurativa la loro naturale unione.
” Noi come struttura continua Natale Antonio Rossi siamo fortemente dedicati alla scrittura. Alla base di tutte le forme di espressione artistica, c’è la scrittura. C’è il testo musicale, il testo teatrale, il soggetto cinematografico e poi la sceneggiatura, spesso il pittore realizza opere che hanno un segno al loro interno. Lo scultore deve appuntare le proprie idee. Siamo interessati a come compare la scrittura in tutte le espressioni artistiche”.
SCRIGNI DI CARTA E COLORE
A testimonianza di quanto il segno sia il momento fondamentale di ogni forma creativa, troviamo il libro di Patrizio Zona, “Scolpito” una vera e propria opera narrativa con pagine non scritte, ma per l’appunto scolpite. Non è questo, tuttavia, il solo “esperimento” che consente a due arti cos diverse una comune espressione che culmina nella ricerca di un nuovo linguaggio.
La cartoleria artistica di Gabriella Pesacane rappresenta quasi un’arte ecosostenibile “ante litteram”. Il suo smisurato amore per la carta trova forma in “Arch gli scrigni di carta e colore”. Racconta l’artista, che i suoi sono “gesti d’amore che prendono forma sulla carta. Le forme, i colori e le idee, è come se le vedessi nell’aria, e il tutto prende forma tramite le mie mani”. Le sue opere, tutte completamente in cartone, sono decorazioni semplici “quasi scarabocchi che si disegnano mentre si è al telefono”.
UNO SPAZIO PER VINCENZINO SCARPETTA
L’idea, svela l’artista, è nata soprattutto come percorso creativo personale. Un percorso durato 26 anni, come racconta la Pesacane. “La mano e il cervello non erano più in sintonia. Per 26 anni ho fatto solo disegni architettonici.”
Un’artista che cerca strade originali, altri che ne hanno aperte di nuove, spesso dimenticati. Una mostra incentrata sulla creativit  e sulla fusione dei diversi concetti di arte, non poteva non ospitare Vincenzo Scarpetta. Il poliedrico autore napoletano è presente con due pannelli esplicativi del suo talento e della sua arte pioneristica. Mariolina Cozzi Scarpetta, moglie di Eduardo Scarpetta erede di Vincenzino, apre nuovamente le porte del suo immenso patrimonio culturale, che a oggi resta privato, ma svela che presto potrebbe trovare spazio nella sezione teatrale della “Lucchesi Palli” all’interno della Biblioteca Nazionale di Napoli.
I pannelli dedicati a Vincenzino non sono destinati a restare a lungo nella Sala delle Prigioni. Infatti, come rivela Natale Antonio Rossi, alcune delle opere presenti alla mostra, tra cui sicuramente quelle degli Scarpetta, saranno portate in un festival di Terni.
L’idea è quella di ideare una mostra percorso sulla figura e sulle opere del meno celebre Scarpetta, per dar loro una significazione nazionale e non solo locale. Impresa ardua, ma solo agli occhi di chi non conosce a fondo l’operato dell’autore napoletano.
PIONIERE DEL CINEMA
I pochi copioni per il cinema superstiti, dimostrano come Vincenzo Scarpetta agli inizi del 900 fosse gi  a conoscenza di cosa fosse un primo piano. Ma non c’è da stupirsi. I suoi esordi nel mondo del cinema sono stati accanto ai fratelli Troncone e nella “Partenope film” , realt  di primo piano nell’ambiente cinematografico del tempo. Tramite le opere presenti al Castel dell’Ovo riguardanti il commediografo, si può quasi tracciare il cammino dell’arte e del suo progresso nel tempo. I suoi spartiti comprendono infatti sue creazioni edopere parodiate. Inseriva music            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«BEBBèMODEBHlèNOèBB» OJBe
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La mostra è curata nei minimi dettagli proprio per permettere a queste individualit  di riuscire ad emergere. Non è casuale infatti la scelta della sala delle prigioni, come location per “l’arca della creativit “. “La Sala delle Prigioni ci sembrava la location istituzionale che meglio sposasse il tema della creativit . Questo luogo continua Antonio Filippetti direttore della rivista “Arte&Carte” e uno degli ideatori della manifestazione non è predisposto all’esposizione. Proprio per questo ci è sembrata perfetta, perch non è essa stessa interpretativa di un genere”.
BIBLIOTECHE, SPUNTI PER LA FANTASIA
Ha giocato un ruolo fondamentale anche la scelta di un ex carcere come la Sala delle Prigioni in questo particolare momento storico “La cultura è collocata in una situazione di prigionia. Ma nonostante ciò riesce comunque a comunicare e a esprimere”. La medicina per uscire da questa situazione stagnante, come spiega Filippo Gagliano direttore della sede Siae napoletana, è proprio portare i giovani verso biblioteche come la Capriolo. “Le bibliotechenon devono essere solo luoghi fisici ma spunti per la creativit . La mostra è solo un assaggio dell’immenso patrimonio della Capriolo”.
I LIBRI SONO DESIDERI
Proprio la Siae con la collaborazione della FUIS è impegnata nella realizzazione di un particolare progetto, in linea con il leitmotiv della mostra una docu – fiction in 12 puntate dedicate alle biblioteche. Il progetto comprende autori SIAE (tra cui spicca il nome di Louis Siciliano celebre compositore napoletano), gi  operanti sulle piattaforme di Sky, Rai, e Mediaset.
“Il nostro è un progetto pioneristico racconta Simone Di Conza, segretario nazionale UIL e membro della FUIS non è mai stata realizzata una serie T.V. sulla biblioteche, dove ad una parte di fiction corrisponde una consistente parte documentaria. Il nostro non è amore per un passato lontano. Oggi le biblioteche sono sempre più luoghi di aggregazione culturale, vogliamo valorizzarle come luoghi di vita vera dal grande patrimonio umano. Ogni puntata sar  affidata a un autore Siae diverso. E una delle 12 puntate sar  girata nella Biblioteca “Vittorio Emanuele III” di Napoli”.
La docu-fiction, il cui nome è “i libri son desideri”, sposa a pieno gli intenti della biblioteca Capriolo, come racconta Giovanna Capriolo “L’idea di mio nonno quando donò nel ’59 la biblioteca alla sede Siae, era quella di dare il patrimonio librario alla citt .” La biblioteca oggi è una delle realt  culturali napoletane, come l’istituto italiano degli studi filosofici, a rischio. “E’ un peccato, perch ci sono dei libri unici al mondo continua la Capriolo autografati e di importanza primaria”.
Tuttavia la Biblioteca, diretta da Anna Rita Crudo- rappresenta una delle realt  più resistenti e contemporaneamente aperte al cambiamento, come dimostra non solo “L’arca della creativit ” ma l’intera manifestazione partita il 20 settembre con incontri d’eccezione. E che, siamo certi, avr  un seguito.

L’Arca della Creativit 
Castel dell’ Ovo
piazzetta marinari- Napoli
Orario 10-18
Festivi 10-13
Fino al 14 novembre 2012

Nelle foto, in alto, Natale Antonio Rossi al vernissage e, in basso, un libro di Patrizio Zona e un’opera di Gabriella Pesacane

Clicca il video di Liliana De Curtis intervistata alla biblioteca Capriolonella sede della Siae Napoli, durante la rassegna "I percorsi della creativit "
www.fuis.it/video.php?sz=28

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