Un primitivismo figurativo che evoca il classico mediante l’espressività  del Novecento. Questo il nodo cruciale dell’operato di Marisa Ciardiello. Le sue opere sono in mostra da oggi, alle ore 17.30, al museo Archeologico di Napoli, fino al 3 dicembre.
L’esposizione, a cura di Marco De Gemmis e Patrizia Di Maggio, è nata da un progetto comune delle due Soprintendenze, ed è inserita nella sezione “Artisti al Mann” degli “Incontri di Archeologia”, un appuntamento ormai pluriennale con il lavoro degli artisti contemporanei all’ Archeologico napoletano, a sottolineare il costante e proficuo rapporto dialettico tra passato e presente.
La mostra, “Tra sogno e mito, creature di Prometeo”, presenta due gruppi di opere che illustrano alcuni temi ricorrenti nell’attività  dell’artista il gruppo Rocky, del 2005, composto di nove statuine in cera, e i lavori in lamina di piombo creati per l’occasione. Il rapporto tra il pieno e il vuoto, tra le linee ondulate e quelle rigide per creare efficaci giochi chiaroscurali, la Ciardiello non rinuncia alla onnipresente volontà  di mescolare i diversi linguaggi stilistici sia in pittura, sia in scultura che nei disegni.
Le sue figure raccontano di un tempo lontano, quasi indefinibile, dinamiche ma allo stesso tempo ben piantate a terra, questo figurativismo sembra cedere il passo alle immagini defigurate in piombo, qui i leggeri tratti somatici vanno scomparendo, sono le emozioni, gli stati d’animo che esse esprimono e imprimono a essere i veri protagonisti.

Per visitare da mercoledi a lunedi, ore 9 -18

Nella foto,  una delle opere in mostra

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