Grande successo estivo per la mostra su Don Chisciotte a Palazzo Reale di Napoli. Esposti i dipinti preparatori messi a confronto con gli arazzi ispirati al romanzo di Miguel de Cervantes, le edizioni illustrate della Biblioteca Nazionale di Napoli e lo spartito dell’opera comica omonima di Giovanni Paisiello.
In agosto oltre 30 mila i visitatori grazie all’apertura serale straordinaria del venerdì, al costo di 2 euro, che ha fatto registrare un’affluenza di circa 5000 persone.
Numeri entusiasmanti per l’esposizione che perm questo motivo è stata prorogata fino al 10 gennaio 2023 la mostra Don Chisciotte tra Napoli, Caserta e il Quirinale: i cartoni e gli arazzial Palazzo Reale di Napoli, curata da Mario Epifani, direttore di Palazzo Reale e da Encarnación Sánchez García, accademica corrispondente della Real Academia Española.
La mostra Don Chisciotte tra Napoli, Caserta e il Quirinale: i cartoni e gli arazzi al Palazzo Reale di Napoli ricostruisce la storia della serie di arazzi con Storie di Don Chisciotte, eseguiti dalla manifattura napoletana nella seconda metà del Settecento e ispirati al celebre romanzo di Miguel de Cervantes.
L’esposizione segue il racconto di Cervantes attraverso la serie completa dei dipinti preparatori, per la prima volta messi direttamente a confronto con alcuni degli arazzi oggi conservati a Roma nel Palazzo del Quirinale. Le opere dialogano con le più preziose edizioni dei libri della Biblioteca Nazionale di Napoli, tra cui l’editio princeps della prima parte del romanzo, pubblicata a Madrid nel 1605, della quale sopravvivono solo 26 copie e con lo spartito dell’opera Don Chisciotte della Mancia del compositore Giovanni Paisiello, appartenente al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, che testimonia la fortuna delle romanzesche avventure dell’ingenioso hidalgo in diverse forme d’arte.
Nello spazio della Galleria del Genovese e nella sala XXIV dell’appartamento storico 38 dipinti preparatori accanto a 7 arazzi (5 con episodi del romanzo e 2 decorativi), appartenenti alla serie eseguita dalla manifattura napoletana in due riprese, tra il 1757 e il 1779, per arredare la Reggia di Caserta e trasferita dopo il 1870 al Palazzo del Quirinale a Roma. Un ulteriore arazzo, in prestito dal Museo di Capodimonte, è invece l’unico conservato a Napoli, opera della manifattura francese dei Gobelins.
Realizzata in collaborazione con la Biblioteca Nazionale di Napoli, il Consolato Generale di Spagna e l’Instituto Cervantes, la mostra ha ricevuto prestiti, oltre che dalla Biblioteca, dal Segretariato Generale per la Presidenza della Repubblica, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e dal Conservatorio di San Pietro a Majella.
L’allestimento è curato dall’architetto Lucia Anna Iovieno e il progetto è cofinanziato dalla Regione Campania, nell’ambito del POC Campania 2014-2020. 
La mostra è stata appena visitata da Luis García Montero, uno degli scrittori spagnoli più importanti della seconda metà del XX secolo, nel suo ruolo direttore generale dell’Instituto Cervantes di Madrid, che conta sei in 86 città di 45 paesi dei 5 continenti. Il direttore è stato accompagnato dal console spagnolo a Napoli Carlos Maldonado.
Econ la collaborazione l’Instituto Cervantes di Napoli, dal prossimo 29 settembre, giorno dell’anniversario nascita e dell’onomastico di Miguel Cervantes, riprenderanno le visite guidate gratuite, che si sono tenute con cadenza mensile dall’apertura della mostra.
Per prenotare: cultnap@cervantes.es

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