Avere ventun’anni a Napoli può voler dire tante cose per alcuni “parcheggiarsi” sui banchi dell’universit , per altri arrangiarsi con qualche lavoretto perch la voglia o la possibilit  di studiare mancano, per altri ancora, soccombere al fascino losco della criminalit .
Ecco perch Carlo Baghetti è un’eccezione da raccontare i suoi ventun’anni sono fatti di lettere moderne, lavoro nel tempo libero e passione per l’arte che si traduce in men che non si dica nella sua prima mostra da curatore, “Oltreneapolis” ospitata da domani(martedi 24 marzo. ore 18) nella sala Ela Caroli della Pica Gallery. Sottotitolo “Nuovi simboli di Napoli”, perch se l’iconografia abbonda di tradizione, forse il presente ha bisogno di nuove parole chiave per farsi leggere e rappresentare. Tre fotografi e quattro poeti selezionati dal curatore portano cos in mostra tracce della citt  moderna, sempre più anonima, e simile alle mille altre del mondo. Simboli nuovi, non ancora definiti ne’ accettati, non condivisi, in sintesi non ancora simboli ma possibilit , focus sul profilo di una citt  in discussione di cui forse l’identit  sta sfumando.
“A partire dalla riflessione di Adalberto Vallega che con la geografia culturale ha posto l’attenzione sui simboli, ho cercato di selezionare quelle opere che esprimessero l’appiattimento dei tratti peculiari delle citt , conseguenza della globalizzazione. Le foto in particolare, sono angoli di Napoli ma potremmo essere dovunque”, spiega Baghetti. In esposizione gli scatti di Paolo Bosso, Luca Ciriello e Alfonso Pinelli e le poesie di Umberto De Marco, Enrico Rispoli, Arianna Sacerdoti, Ottavio Sellitti.
Nel nuovo dizionario dei simboli di Napoli c’è spazio anche per la partecipazione straordinaria di Moni Ovadia che in un video interpreta le poesie selezionate “l’ho incontrato lavorando come maschera in teatro – racconta il curatore – gli ho presentato il progetto e ha subito accettato di partecipare, ma non potendo essere qui, ha voluto registrare un video”.
Dopo un rientrato annuncio di chiusura Salvatore Pica dunque riparte e lo fa con un giovane talento, aprendo un nuovo ciclo che porta la sigla PAN – Povera Arte Napoletana, per gli emarginati dell’arte. Sul rapporto tra arte e politica Baghetti commenta “oggi sono solo un esordiente ma so che se continuerò la mia strada di operatore culturale dovrò confrontarmi con le istituzioni, e dall’idea che mi sono fatto, non deve essere sempre piacevole…”.

Oltreneapolis. Nuovi simboli di Napoli
Pica Gallery inaugurazione 24 marzo ore 18.00
Fino al 18 aprile
Via Vetriera 16
Info www.picagallery.it

Nelle foto, due opere della mostra

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