Il cinema Posillipo, sull’omonima collina partenopea, è un simbolo. Non solo per gli abitanti della zona, ma per Napoli. La progressiva “crisi da multisala”, che ha portato alla chiusura di tanti cinema storici della citt , non ha risparmiato nemmeno il Posillipo. Nel 2002 l’attivit  era cessata. Lo spettro, ingombrante, del supermarket aleggiava sulla struttura. Alimentari o sale bingo, questo il destino toccato agli altri.

Ma nel 2005 un gruppo di coraggiosi imprenditori della zona, i fratelli Francesco e Alessandro Sangiovanni e Valerio Treniterra, decide di puntare su questo spazio, rilevando la sala. Continuare con il cinema, pensano, sarebbe una sconfitta in partenza. Ed ecco l’idea “enfatizzare il teatro, abbinarlo alla ristorazione e creare una location unica per la citt “. Perch a Napoli non deve esserci una struttura del genere, come ce ne sono nel mondo? Una struttura versatile, adatta un po’ a tutti gli scopi. La risposta all’interrogativo è il rinato Teatro Posillipo. Una realt  solida, attiva da ottobre 2010, capace di uno sbocco occupazionale che coinvolge un centinaio di persone tra corpo di ballo, orchestra, ristorazione. E, faro della collina, ha rianimato tutta la zona. “Il bar di fronte, chiudeva alle 19, oggi chiude all’una. Il panificio alle 18, ora alle 21. Le attivit  commerciali in via Petrarca, tirano fino alle 4 del mattino. Abbiamo risollevato l’attivit  commerciale spiegano orgogliosi – Forse abbiamo creato qualche disagio ai residenti, ma ci siamo attivati anche con parcheggi, come quello nella scuola Cimarosa. Siamo l’unico teatro a Napoli con un contratto in esclusiva con un parcheggio da oltre 100 posti auto”. E, altro vanto, una trovata “all’americana” “offriamo un servizio gratuito di navetta che porta flussi di persone dai parcheggi al teatro e viceversa. Abbiamo ingaggiato un autista e fornito un numero di cellulare… oggi è la persona più cercata di Napoli”. I soci del teatro hanno le idee chiare “Si deve investire nelle attivit  collaterali e offrire servizi di qualit “.

Un percorso difficile, ottenuto con grande sacrificio e momenti di scoramento. “La struttura l’abbiamo rilevata nel 2005, ma abbiamo aperto solo a fine 2010”. I problemi? Licenze e lavori. Un iter talmente tortuoso che “all’inaugurazione, il 24 ottobre, in conferenza stampa abbiamo sollevato la licenza come Cannavaro ha sollevato la Coppa del mondo”.

Oggi la struttura attira pubblico da tutta Italia e ha gi  ospitato importanti cantautori come Fabio Concato e Franco Califano. Oltre a produrre da se alcuni degli spettacoli in scena. E da settembre partir  la scuola di teatro e musica. E forse, un cineforum. In attesa di riaprire la terrazza e trasformarla in un’area lounge con grandi divani e un giardino pensile, con piante che sembrino spuntare dal pavimento, senza vasi. “Sempre che la soprintendenza ci autorizzi” sospirano.

A breve, invece, partir  il “progetto amarcord”. Quando funzionava, il cinema ha vissuto momenti di splendore e decadenza. Al Posillipo è passato chi ha dato il primo bacio, chi ha visto “La storia infinita” o lo spettacolo dei Beatles trasmesso sullo schermo. O chi, come Patrizio Rispo e Carlo Buccirosso, ha esordito prima di diventare famoso. Tutti hanno un ricordo e potranno lasciare la loro testimonianza sul sito Internet del teatro, www.teatroposillipo.it
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E intanto, si guarda al futuro. “Possiamo dire di aver realizzato la versione 2.0 del cinema Posillipo, cos che le nuove generazioni potranno vivere e, un giorno, raccontare queste nuove esperienze”.

Nelle foto, il teatro Posillipo

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