Adesso li buttano nei cassonetti dell’immondizia, le mamme  disperate e indifferenti. A Napoli le giovani donne senza soldi e spesso senza  marito , i neonati li affidavano alla Madonna. Vincenzo Gemito, lo scultore genialmente folle,  era uno di loro. Il complesso dell’Annunziata, attraverso la “ruota” dove venivano depositati, diventava così il loro primo rifugio. Punto di partenza verso la vita.
A questi bimbi è dedicata “Figli d’ ‘ a Madonna”, la visita guidata (da Matteo Borriello) e teatralizzata, curata dall’associazione culturale NarteA a Forcella,  all’interno della Basilica SS. Annunziata Maggiore, negli spazi della chiesa, della sacrestia, nella cappella del tesoro e nell’antico cortile dell’ospedale. I testi sono di Antimo Casertano, che è anche interprete della pièce,  insieme a Daniela Ioia (foto) e Antonio Agerola. Domenica 28 ottobre, alle 18.
Così l’autore anticipa il suo lavoro: «Un vagito insistente, il pianto di un nuovo neonato, echeggia tra le mura del cortile della Real casa dell’Annunziata, stretto tra le braccia di una nutrice, intenta a consolarlo cantandogli una nenia, un rituale che da sempre si ripete all’arrivo di ogni nuovo “esposto”.  Da dove arriva quella creaturina che si agita e si lamenta? Quale storia porta con sé? E quale fatale destino lo attende dopo l’abbandono?». Lo scopriremo durante la messinscena…
L’evento rientra nella rassegna culturale “1318 – 2018. L’Annunziata Maggiore: una bellezza lunga sette secoli”, realizzata in occasione del settecento anni della struttura. Per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione ai numeri 339 7020849 o 333 3152415. Ingresso gratuito.

 

 

 

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