Da Varsavia a Castellammare per amore della bellezza. L’ Accademia delle Belle Arti di Varsavia è tornata, per il quarto anno, alla villa Arianna di Stabiae per occuparsi del restauro di alcuni ambienti. Il progetto, svolto sotto la direzione scientifica del Parco archeologico di Pompei (ufficio scavi di Stabia) con il coordinamento della Fondazione Ras, ha il supporto del Ministero della cultura e del patrimonio nazionale della Repubblica di Polonia.
Da  circa un mese, fino a domani, un gruppo di lavoro coordinato dal vice preside della facoltà di conservazione e restauro dell’Accademia polacca, Krzysztof Chmielewski e da  Julia Burdajewicz, è impegnato in interventi di consolidamento e pulitura di due ambienti (il 7e l’11) entrambi decorati in IV stile.
Nell’ambiente 7 (foto) uno dei più belli della villa affacciata sul mare, è stata realizzata la pulitura delle decorazioni parietali: i sali, la cera usata all’epoca degli scavi di Libero D’Orsi con il trascorrere del tempo avevano offuscato lo splendore delle pitture e reso meno nitidi molti dettagli dei dipinti.
Dopo il restauro sono tornati alla luce elementi prima poco visibili: l’intervento ha rivelato nello zoccolo nero della parete a destra dell’ingresso un cesto sospeso a un finto soffitto a cassettoni.  Inoltre, è stato restituito il colore originario alle pareti e alle decorazioni.
Infine, sono riemersi particolari degli elementi decorativi: per esempio, due maschere o il quadretto che raffigura la natura morta composta di fichi e di funghi, nella zona superiore della parete sud.
 Il gruppo di lavoro di una delle più prestigiose accademie di restauro europee è composto oltre che dai professori anche da 5 studenti di livello avanzato che hanno così avuto l’occasione di mettersi alla prova sul campo in un contesto d’eccezione.

 

 

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