Sabato 20 febbraio 2021 l’artista Tomaso Binga compie 90 anni. Per festeggiare questo compleanno importante e celebrare il suo lavoro, la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, il Lavatoio Contumaciale, la FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori) e l’associazione FigurAzioni patrocinano una sua mostra personale, dal titolo Locus, che si terrà presso la sede romana della Fondazione, in via  dei Monti di Pietralata, 16 (Roma).
Tomaso Binga, al secolo Bianca Pucciarelli in Menna, è una poetessa e artista nata a Salerno il 20 febbraio 1931, attualmente vive e lavora a Roma. La sua carriera artistica ha preso avvio nei primissimi anni sessanta e nel ’71, in pieno clima di fermento femminista, ha scelto di utilizzare uno pseudonimo maschile per contrapporsi, con provocatoria ironia, alle evidenti disparità tra uomo e donna. Le sue opere tengono insieme le arti visive, la poesia e la scrittura con il gesto e la voce, la musica e la performance.
In Italia Tomaso Binga è un’importante figura di riferimento per la poesia sonora. È stata docente di Teoria e Metodo dei Mass Media presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, dal 1974 dirige a Roma l’associazione culturale “Lavatoio Contumaciale” e dal 1992 è vicepresidente della Fondazione Filiberto e Bianca Menna di Salerno, una Fondazione nata nel 1989, in origine dedicata al marito, Filiberto Menna, e oggi a entrambi.
Locus, l’esposizione curata da Antonello Tolve e Stefania Zuliani, resterà allestita dal 20 febbraio al 10 aprile prossimo, il giorno dell’inaugurazione coincide proprio con quello del compleanno dell’artista.
La mostra prende il titolo da un’opera realizzata da Tomaso Binga nel 2005, Locus appunto, si tratta di un lavoro rimasto incompiuto e mai presentato prima al pubblico, iniziato su un progetto del 1995 all’interno del ciclo Biographic, un ciclo presentato all’XI Quadriennale di Roma, inaugurata il 16 giugno 1986, in cui Tomaso Binga (foto)stipula un armistizio tra Scrittura e Pittura.
Il testo che compone l’opera è una citazione di Cicerone che campeggia sul palazzo in piazza Perin del Vaga, a Roma, la struttura realizzata a partire dal 1924 dall’architetto Marcello Piacentini, oggi sede del Lavatoio Contumaciale: HOMO LOCUM ORNAT NON HOMINEM LOCUS. MCMXXIV A FUNDAMENTIS. La sua traduzione significa “L’uomo nobilita la dimora, non la dimora l’uomo”, calzante per uno spazio che si identifica come casa dell’artista e, quindi, dell’arte, pronto ad ospitare quanti possano contribuire alla sua realizzazione, in modo non convenzionale e, se necessario, disobbediente.
Locus è un’opera performativa collettiva e in progress, sarà il pubblico a completarla con il suo intervento, modificandola e incrementandola. Binga chiederà quindi agli amici ed a coloro che visiteranno la mostra di lasciare una propria traccia sull’opera Locus, per portare il progetto a compimento. Sarà un quaderno a raccogliere le firme di quanti agiranno su quest’opera collettiva.
Bianca Menna sarà presente all’inaugurazione, il 20 febbraio dalle 12, e la ripresa video, a cura di Rosa Galantino, sarà fruibile attraverso una diretta Facebook visibile cliccando sul link https://www.facebook.com/tomaso.binga, che riporta direttamente alla pagina dell’artista sul social network.
La mostra sarà allestita dal 22 febbraio al 10 aprile e per ottemperare alle misure di contenimento imposte dalla pandemia sarà consentito l’ingresso a un massimo di cinque persone per volta. Si rende, pertanto, necessaria la prenotazione che potrà essere effettuata contattando il numero telefonico +39 349 58 13002.
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