In Italia sale la domanda di assistenza sanitaria ma cresce la differenza di efficienza in base al territorio di appartenenza. E’ la sintesi dell’analisi del vicedirettore del Censis, Carla Collicelli, presentata stamattina all’Istituto SDN di Napoli in occasione del primo appuntamento del 2015 del ciclo di incontri “L’informazione al servizio della Salute”, dedicato questa volta al tema “Equit  e sostenibilit  della sanit  italiana e campana”.

In passato la Sanit  era percepita dal cittadino con 3R (Riparazione, Rassegnazione e Rimozione) che oggi sono state sostituite da 3P (Prevenzione Promozione Partecipazione). Una rivoluzione culturale che ha di molto accresciuto il ricorso al sistema sanitario particolarmente ingolfato. Mentre aumentano le malattie croniche. Oggi in Italia il 14% della popolazione soffre di tre o più malattie croniche. Una percentuale aumentata del 2% rispetto a dieci anni orsono e che diventa ovviamente ancor più pesante con l’aumento dell’aspettativa di vita. Negli over 75 un italiano su due ha almeno tre malattie croniche.

Italiani, popolo di fumatori (foto)e sedentari è allarme nel Sud e in Campania. . Il 39% della popolazione italiana non pratica n sport, n attivit  fisica (con punte in Campania, 57,3% e in Sicilia, 55,2%).
Quasi il 22% degli italiani fuma (spiccano sempre Campania, 24,6% e Sicilia, 24,5%). Il 15,5% è un consumatore di alcol a rischio (23,3% in Valle d’Aosta, il 22% in Molise). Il 10% è obeso (Molise, 13,5%, Basilicata, 13,1%).
E allora per gli italiani nonostante la crisi cresce la spesa sanitaria. Oltre 12 milioni di persone hanno dichiarato di aver aumentato la spesa per la cura della salute. Ed è inevitabile che in tempo di crisi si vadano ad accentuare le diseguaglianze. Solo il 5% di italiani benestanti soffre di gravi patologie. Ma la percentuale arriva all’11% per persone con risorse economiche scarse. Tanto che i costi per le visite o le terapie sono l’aspetto che più preoccupano i cittadini che si ammalano (45% degli intervistati). Molto più dell’adeguatezza delle strutture sanitarie del territorio (17%) o del livello di professionalit  dei medici (8%).
Infine, nella regione, è Napoli la citt  che offre più sicurezza di assistenza. Comunque solo una piccola consolazione. Perch alla domanda “Secondo la sua esperienza, durante gli ultimi dodici mesi le possibilit  di curarsi nel suo territorio sono migliorate, peggiorate o rimaste uguali”, ha risposto peggiorate il 40% degli italiani ma ben il 56% dei cittadini campani. Una percentuale negativa che arriva al 65% nella provincia di Benevento, al 64% a Caserta, al 60% ad Avellino, al 57% a Salerno e scende al 52% nella provincia di Napoli.

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