Con la “Giornata internazionale di studi sulla creativit “ prosegue il progetto di “Liberi in poesia” che intende per cos dire chiamare a raccolta gli “spiriti liberi”, ovvero coloro che intendono contrastare l’omologazione culturale dominante nel nostro paese e riaffermare il valore del pensiero creativo e originale.
Il convegno, che si terr  domani, gioved 21, alle ore 17, nella sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, è promosso e realizzato dall’Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall’Enap, l’ente nazionale assistenza e previdenza scrittori, pittori, scultori, autori drammatici e musicisti. La filosofia che presiede all’iniziativa è quella di proporre una riflessione critica per contrastare uno “stato dell’arte” che, nell’epoca della globalizzazione onnivora, produce un pericoloso livellamento delle coscienze e la messa in disparte delle peculiarit  individuali legate in special modo alle capacit  creative.
L’assunto di fondo nasce dalla considerazione che siamo ormai tutti inseriti in una dimensione stereotipa che avvilisce e distrugge lo spirito critico per cui finiamo inesorabilmente per vedere limitata se non distrutta la soggettivit  creativa. La poesia, in quanto espressione massima dell’ingegno individuale, deve essere considerata viceversa come l’unico baluardo di difesa sostenibile, in grado di sottrarsi ci alla spersonalizzazione della coscienza e pertanto capace ancora di veicolare il libero pensiero e dare senso e sostanza alle peculiarit  soggettive.
Probabilmente l’ambizione più alta di “liberi in poesia” è quella di dar vita o meglio ancora voce, sia pure in un ambito ristretto, a presenze ed esperienze di qualit  alta e soprattutto non mistificabile. E’ questo del resto lo scopo per cui vengono organizzati incontri e convegni come quelli di gioved proprio per dar sostegno e consistenza, in collaborazione anche con altri enti, alle diverse espressioni dell’intelligenza creativa; e in questo senso si realizzano naturalmente pubblicazioni di e sulla poesia, reading, laboratori artistico-letterari,ecc.
Uno degli aspetti di maggior rilievo su cui si appunta la riflessione risiede nell’uso del linguaggio come sostiene da tempo George Steiner “la funzione del poeta nella nostra societ  e nella vita delle parole è fortemente diminuita” il che significa che “se non riusciremo a dare alle parole una certa dose di chiarezza e di rigore di significato, la nostra vita si avviciner  ancora di più al caos”. Ora è facile osservare come nella nostra epoca il linguaggio sia sempre più (e spesso unicamente) derivato dagli stilemi mediatici dominanti, infarciti di modi di dire sciatti e banali ovvero di locuzioni esterofile omologanti, il che porta a restringere il campo stesso dei significati imponendo una strumentalizzazione del senso. Il dato finale sembra esser quello della sottomissione ad un gergo illetterato nel quale la parola stessa perde di significato dando sempre più spazio ad una disumanizzazione disarmante la cui unica alternativa appare quella di tacere. Per non “morire di silenzio”, “liberi in poesia” intende far leva appunto sull’originalit  dell’intelligenza e sul valore del pensiero creativo.
Alla manifestazione di gioved parteciperanno, studiosi, operatori culturali, artisti e scrittori provenienti da tutta Italia; tra questi e per citarne solo alcuni segnaliamo Mario Pagano, Natale Antonio Rossi, Elio Pecora, Renzo Ricchi,Gildo De Stefano, Ugo Piscopo, Ciro Vitiello, Felice Piemontese, Antonio Spagnuolo, Vanni Rinaldi. Ma al di l  delle singole presenze o partecipazioni l’obiettivo essenziale e più ambizioso è quello di riuscire a far riflettere sulla esigenza di sostenere l’originalit  dell’intelligenza, nell’auspicio beninteso di valorizzare l’animus creativo ed alimentare un contesto civile in cui sia possibile sempre e in ogni condizione confrontare il libero pensiero.

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