Uno tsunami, una guerra, così come la si vuol definire questa emergenza. Tanti, forse troppi i medici e gli infermieri scomparsi. E a loro, va il nostro pensiero. Ma in questo momento storico ci sono anche delle eccellenze che risaltano, che si distinguono per una scoperta alquanto efficace, e per il modus operandi adottato.
Stiamo parlando dell’Ospedale Domenico Cotugno di Napoli, al quale giungono plausi dalla stampa estera. La tv Sky News nel Regno Unito dedica un servizio televisivo all’ospedale napoletano e afferma: “L’ospedale Cotugno eccellenza mondiale. Al Cotugno non si sono verificati casi di medici contagiati da Covid19, a differenza delle altre strutture italiane”.
L’efficacia e l’efficienza della struttura sanitaria, le scoperte del dottor Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, e il suo staff, tutte cose che stanno portando a far uscire dalla terapia intensiva molti pazienti.
Proprio per questi motivi, l’ospedale napoletano viene messo in rilievo anche dai media internazionali. Nel Cotugno di Napoli, trasformato in Covid hospital, gli operatori sanitari stanno lottando e mettendo a rischio la propria vita per salvare quante più vite umane possibile, e uscire al più presto da questo incubo.
Qui vige un estremo rispetto delle regole: la separazione tra il materiale infetto e quello non infetto, la divisione tra un corridoio e l’altro, la separazione tra personale medico in stretto contatto con i pazienti e il personale altro. I medici e gli infermieri cambiano tute, maschere e occhiali non appena escono da una stanza nella quale sono curate le persone affette da Coronavirus.
Un plauso va a tutte le persone che quotidianamente combattono la guerra contro l’epidemia con straordinario impegno, coraggio e professionalità. “Questo ospedale è un’eccezione nel sud del paese”, spiega Stuart Ramsay, giornalista britannico, attuale corrispondente di Sky News.
Continua: “Questo è un livello completamente diverso rispetto a quello che abbiamo visto fino ad ora indossando maschere super avanzate simili a maschere antigas che a quelle che di solito indossa lo staff ospedaliero. Le loro tute spesse impermeabili fanno sì che i dottori e gli infermieri siano sigillati. Questo ospedale per malattie infettive di Napoli ora tratta solo pazienti Covid19. Incredibilmente, finora, nessun membro del team medico è stato contagiato. È possibile. Bisogna solo avere la giusta attrezzatura e seguire i protocolli giusti. Quando c’è l’emergenza, e il paziente all’interno si sta aggravando velocemente, un infermiere prepara un’iniezione all’esterno della sala di terapia intensiva. Non entra mai all’interno. Comunica attraverso finestroni con i colleghi che sono con il paziente, e questi non escono mai all’esterno durante i momenti di crisi. Il medicinale poi, quando è pronto, viene passato attraverso la porta del reparto. Il medico non entra all’interno, non tocca niente e nessuno, ma si toglie immediatamente i guanti e si pulisce a fondo. Questa è una costante assoluta. Il Cotugno è un complesso ospedaliero basato sulle sinergie di vari ospedali, e poiché sono quasi tutti al completo, hanno già accettato l’idea che se la situazione peggiorerà dovranno farvi fronte, ma nessuno è sicuro di come. I numeri stanno senza dubbio crescendo. Inoltre, l’età media degli infetti si sta abbassando. Qui sostengono che a prescindere dall’età, ci si ammali comunque. Il ritardo tra il dilagare dell’epidemia e il sovraccarico del loro sistema sanitario prima di raggiungere il Sud ha dato a questo ospedale tempo prezioso per prepararsi. È un’eccezione al Sud. Era già l’ospedale più all’avanguardia. Ciò che più colpisce qui è che le regole di separazione tra gli ambienti infetti e le aree pulite sono seguite da tutti, ma gli addetti alla sicurezza presiedono ogni corridoio di collegamento, e nel caso qualcuno dimentichi, vengono allontanati, e i corridoi sono isolati perché un nuovo paziente è portato all’interno. Questo è ciò che succede ogni volta. L’organizzazione è la chiave per fermare il virus. Organizzazione e attrezzature. La velocità con cui le cose sono organizzate è rilevante nel controllo della malattia, e se l’ospedale è organizzato, la cura è migliore. Questa è la prima cosa da fare in questo tipo di ospedale.
Il dottor Giuseppe Fiorentino, che dirige il reparto di terapia sub-intensiva, sta organizzando questi due reparti ed è molto importante separare i percorsi, organizzare come vestirsi e svestirsi, sistemare un dottore e un infermiere in stanza. Mettere le maschere correttamente è molto importante. Per farlo bisogna anche avere la giusta attrezzatura. Nell’unità di terapia sub-intensiva i pazienti si stanno riprendendo o non sono ancora peggiorati, si applicano le stesse regole di separazione. La linea rossa e la linea bianca non possono essere oltrepassate. Infermieri e medici delle aree pulite assistono il personale delle aree infette dall’altra parte della linea e mantengono i due lati rigorosamente separati. Per questo, negli altri ospedali, laddove erano tutti insieme, c’era il caos. Bisogna essere separati. In tutto il mondo, mentre si diffonde la pandemia, assistiamo al crescere del numero degli infetti e dei morti ogni giorno. Gli operatori sanitari sono in prima linea, soccombendo ogni giorno anche loro alla malattia. Forse, tuttavia, non deve essere inevitabile, non qui però dove sono attrezzati. Non sperano soltanto”.
L’ospedale Cotugno, inoltre, sin da subito ha sostenuto l’altro nosocomio partenopeo, il Pascale, nella sperimentazione del Tocilizumab, ottenendo dall’Aifa – Agenzia italiana del farmaco – la possibilità di studiare l’applicazione del suddetto farmaco nella lotta al Covid19. Il medicinale che cura l’artrite reumatoide dà buoni risultati sui pazienti affetti da polmonite da Coronavirus.
In risposta al servizio di Sky News Uk le parole di gratitudine del sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “Contento e orgoglioso di apprendere che anche all’estero conoscono e apprezzano il valore dei nostri bravissimi e coraggiosissimi medici e infermieri del Cotugno. Un ospedale modello, il più avanzato del Sud Italia”, ringraziando così il personale ospedaliero per il loro continuo ed estenuante lavoro.
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