Isabella Ferrari, protagonista della rassegna “Una favola di Campania”, edita da Napoli Teatro Festival Italia, è stata in scena, il 6 e 7 luglio a Napoli, al Madre, Museo d’Arte contemporanea Donnaregina. La rassegna, dieci incontri dal 15 giugno al 15 luglio, si propone di far conoscere la storia, la cultura, citt  costiere della Regione attraverso antiche fiabe e leggende popolari.
Ferrari, attrice raffinata eclettica, elegante in abito lungo color succo di fragola, si è esibita nel ampio cortile del Museo adiacente alla basilica gotica del XIV secolo dedicata alla Madonna. Il suo recitato, immerso in una vasta sobria gamma di toni dolcemente arpeggiati sussurrati scintillanti, è stato accompagnato da delicati tocchi di chitarra, contrabasso, percussioni dell’Orchestrina Musica da Ripostiglio con i maestri Pirozzi, Giacomelli, Toninelli, Pellegrini, che sono stati presenti a Ravello con Salemme, a Salerno con De Sio e poi con Giannini, ad Acciaroli con Isa Danieli, a Scario con Haber, a Villa Pignatelli con Orsini e poi con Santamaria.

Le fiabe fanno sognare. Il sogno a occhi aperti vola viaggia senza barriere di tempo e luoghi.
La soave delicata recitazione della Ferrari, mentre sullo schermo si susseguono al ritmo di un caleidoscopio immagini di tramonti, boschi, cascate, mare, aurore boreali, fiabeschi animali, lave incandescenti, in un luogo d’arte libera la fantasia. Ogni arte è un colto raccontare. I graffiti nelle caverne parlano di primi incontri con altri esseri viventi.
Giotto racconta la vita di Gesù e San Francesco, Masaccio la cacciata dall’Eden e lo straziante dolore della Maddalena, Picasso del dramma di Guernica, Boccioni della dinamicit  delle citt , Sironi delle periferie, Sant’Elia immagina e disegna la citt  in cui da anni viviamo, De Chirico la solitudine dell’uomo se vive lontano dalla cultura, Leonardo nella Gioconda pone anche la donna al centro dell’Universo, per Dante è Beatrice unica guida alla salvezza liberandosi da ogni tentazione peccaminosa, Boccaccio trova in Fiammetta, giovane nobile partenopea e in Napoli, l’ispirazione per i suoi racconti, Marinetti, nella vivacit  della nostra citt  e del rispetto che essa ha per la donna, coglie, nel 1909, l’idea del Futurismo, prima avanguardia artistica sociale politica tanto da proporre leggi sul libero aborto, divorzio, voto a entrambi i sessi, Morandi pone l’accento sull’intimit  familiare e sul rispetto per gli oggetti più umili, mentre per Modigliani la donna è bella anche se molto magra col collo lungo ed è sempre viva e abile ad osservare ogni dettaglio e guardare con occhi sbarrati lontano anche privi di pupille.
Ogni spettacolo, quando sul palco ci sono talentuosi attori, musicisti, ballerini, cantanti, crea sogni da favola.
Prossimo appuntamento al Madre, via Settembrini 79, è con Leo Gullotta, 13 e 14 luglio alle 19.

Per saperne di più
www.napoliteatrofestival.it/

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