Diario della quarantena. Il Teatro Stabile di Napoli continua ad andare rete in questo periodo di sospensione della programmazione. E propone galleria di messaggi in video di artisti, attori, registi e intellettuali  legati alla storia dello Stabile – promosso nell’ambito della sezione #teatroacasa.
Per il 
teatro al tempo del coronavirus,  ecco le riflessioni dell’antropologo Marino Niola (già presidente dello Stabile) e della regista e drammaturga palermitana Emma Dante (foto), tra le artiste di riferimento dello Stabile con spettacoli come Medea del 2004, Le Pulle del 2009, La trilogia degli occhiali del 2011, Le sorelle Macaluso del 2014.
Il
pubblico può vedere o rivedere quest’ultimo lavoro  sul sito dello Stabile, dove in questo periodo è disponibile una selezione di spettacoli filmati dall’archivio delle produzioni realizzate in 17 anni di storia.
Spiega Roberto Andò, direttore dello Stabile: «Siamo tutti reclusi, e in questa condizione chiamati a evocare e a ripensare, in assenza, nel teatro della nostra mente, il luogo della vita, i luoghi della vita. Eppure Pascal, grande filosofo tragico, ha scritto che tutta l’infelicità dell’uomo deriva dal fatto che gli uomini non sanno stare da soli nella propria stanza. Ecco, ora che siamo tutti desolatamente soli nelle nostre stanze, e infelici, mi è sembrato opportuno sollecitare amici e amiche, attori e attrici, scrittori e scrittrici, registi e registe, a inviare al Teatro Mercadante un frammento dei loro pensieri ai tempi del coronavirus».  

 

 

 

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