Thriller/ Sul sentiero dell’assassino, nella campagna inglese

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In una notte buia e nebbiosa di un freddo gennaio, nella contea che si estende fino alle scogliere del Canale della Manica, Nicholas Brent, ex comandante della Marina britannica e ora proprietario di una locanda, e Dilys, una bellissima ragazza molto corteggiata, sono di ritorno dal Ballo della Caccia, evento imperdibile per gli abitanti del luogo, quando, percorrendo una strada secondaria, si trovano davanti al cadavere di un uomo. Da qui un’indagine poliziesca ricca di colpi di scena.
Il libro ( “Le assassine” edizioni) è stato elaborato dalla traduzione di un testo integrale e originale acquisito da un libraio di Leicester. Un testo, questo, scritto negli anni cinquanta, da un’autrice che negli anni è stata riconosciuta attraverso diversi pseudonimi (Carol Carnac, Carol Rivett o Mary Le Bourne).
Un giallo tipicamente inglese, con uno scenario del tutto naturalistico, che ben si allaccia alla campagna di quegli anni. Un villaggio, lo scenario principale, un luogo piccolo e riservato, dove tutti si conoscono, e dove il passaparola del pettegolezzo è sempre dietro l’angolo.
Sono molti i personaggi che si avvicendano nella narrazione, ognuno di essi, sembra in qualche maniera nascondere un profondo segreto. Il gusto poliziesco, di fatti, viene rivenuto fin dall’inizio, a causa del ritrovamento di un cadavere sulla strada Fordings -Hollydown. Una vicenda che scuote l’umore pubblico, rendendo l’aria rarefatta e minacciosa. La campagna inglese, di fatti, se dapprima si presenta come un luogo dove “nulla mai accade”, d’un tratto, diviene la scena spaventosa di un crimine. Un corpo misterioso, getta su ognuno degli abitanti dubbi e sospetti.
Nella campagna inglese, sono molti i dissapori avvenuti in passato, i cui sviluppi, sembrano riversarsi ancora nel presente. Primo fra tutti il grande contrasto tra la famiglia Reeve, con Micheal l’ultimo rimasto in vita e i locandieri Hoyle, le cui azioni sembrano valicare la legalità. Un contrasto il loro, che si riversa pagina dopo pagina, in un silenzio che si infiamma, e che fino alla fine sembra destare grande colpevolezza in entrambe le parti. Un altro grande personaggio di spicco, è senz’altro Nicholas Brent, ex comandante di marina, oggi proprietario della locanda Mermaid, acquistata diroccata e adesso di grande fascino. Quest’ultimo gode di una piacevole amicizia con l’avvocato Ian Macbane, forestiero, ed estraneo alle tante vicende della cittadina.
Le donne raccontate da Lorac sono donne in cerca di “marito”. Tutte, sembrano vedere nel Ballo della Caccia un’occasione per mettersi in mostra e sbancare il lunario.
Tra le tante dame vi è una sorta di “Cenerentola”. Dilys Maine, figlia di Robert, proprietario del mulino di Foxlea, partecipa all’occasione mondana senza dirlo a nessuno, pronta a tornare a casa in tempo, prima di suo padre e della governante. Una figura di donna fortemente condizionata dal rapporto paterno, una giovane incapace di vivere secondo la propria libertà, orfana di madre, risoluta nel compiacere suo padre. Un rapporto che sembra di gran lunga, ormai superato, e che l’autrice, figlia di quel tempo, sembra raccontare in maniera eccelsa.
Un romanzo, quello di E.C.R. Lorac, a grandi tinte poliziesche, capace di ingolosire gli amanti del genere, e di consegnarsi nelle mani di coloro i quali intendono leggere un gioiello della letteratura, rimasto per molto tempo nascosto. (Miriana Kuntz)
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