‘La terra del reale’. Un’occasione espositiva con cui Luciano Ferraram fotoreporter di lungo corso, riapre al pubblico tribunali138/Spazi della Fotografia e la sua idea studio diventa mostra permanente. Inaugurazione oggi pomeriggio (giovedì 15 dicembre) alle 18.
Ci troveremo di fronte a uno straordinario spaccato del ‘900, della sua storia sociale e politica, raccontato, attraverso maestri della fotografia internazionale, del fotoreportage d’autore.
Nella sua nuova veste lo spazio, tra il Duomo e Forcella, si apre al pubblico, dal lunedì al venerdì, proponendosi con la sua offerta originale come nuova irrinunciabile tappa dell’esperienza di visita a Napoli: chi sarà accolto potrà conoscere infatti il lavoro fotografico del padrone di casa/reporter e la sua carriera lunga 50 anni, con la possibilità di acquistare le opere che compongono l’Archivio Ferrara, un fondo in progress dal 1970.
E proprio dalle immagini dei movimenti di contestazione di quegli anni (il primo manifesto militante realizzato è nel 1974) si passa a quelle del terremoto del 1980 e della ricostruzione post sisma, per poi mettersi idealmente in viaggio con l’autore da Napoli verso il mondo, nelle zone di conflitto, con i reportage dal Libano, dai Territori occupati e dalla Guerra del Golfo. E infine tornando a Stromboli, a Procida.
Tra le fotografie più amate di Ferrara c’è lo scatto del 5 luglio 1984 allo stadio San Paolo, quando Diego Armando Maradona salì per la prima volta le scale degli spogliatoi ed incontrò il suo pubblico. Del 2016 è l’immagine realizzata nei campi di liquirizia di Rossano Calabro; andando a ritroso ecco Secondigliano (1991), l’Ospedale delle Bambole (1989), le Catacombe di San Pietro ad Aram (1988). E ancora i fotogrammi di Femminiell, un lavoro partito dagli anni ‘80 giunto fino a Res e bis. Il dualismo dei Femminielli (Roma 2018).
Nel percorso di Ferrara non poteva mancare la Napoli delle avanguardie, quella di Lucio Amelio e Graziella Lonardi Buontempo, con protagonisti artisti quali Joseph Beuys, Andy Warhol, Keith Haring. Tribunali138 custodisce inoltre le fotografie dell’archivio Viviani, donato dalla famiglia a Ferrara, che poi lo ha riordinato.
Tra le curiosità, opere di Giorgio Sommer, il più noto fotografo paesaggistico, Fabrizio Lombardi, Sergio Fermariello; Joseph Beuys, Stelio Maria Martini, Josef Koudelka, Riccardo Dalisi, Leonardo Cammarano, Armando De Lisio, e i mosaici di Sofia Ferraioli.
Sarà, inoltre, possibile la consultazione della vasta biblioteca (oltre 2000 volumi) di saggi, riviste, testi teorici sulle arti visive e sulla fotografia. Uno spazio aperto, oltre che agli appassionati anche alle scuole.

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