“Splendido splendente” cantò qualche decennio fa Donatella Rettore, quasi come una veggente che riusc a prevedere il fenomeno che avrebbe investito, pochi anni dopo, il mondo intero. Una minima imperfezione fisica non si trasforma più in una nota personale dell’individuo, ma in un difetto imperdonabile che va cancellato in un unico modo la chirurgia plastica. Partendo da questo presupposto, l’autore Angelo Rojo Mirisciotti ha scritto il testo de “La plastica”, spettacolo che ha beneficiato della regia di Patrizia Palmieri e andato in scena al Teatro Arcas di Napoli.
L’ambientazione principale è proprio la sala d’attesa di uno studio medico in cui, un branco di donne insoddisfatte del proprio aspetto, non attendono altro che rifarsi i connotati grazie alla valente arte del chirurgo. Ma c’è la sicurezza che, con l’aiuto del bisturi, vengano cancellate anche le cicatrici interiori che sfigurano l’animo umano? Mirisciotti costruisce un testo ricco di spunti e di battute interessanti che hanno divertito il pubblico, complice anche un cast interessate guidato da Ciro Zangaro, unico uomo in scena e Donatella De Felice nell’inedita veste di popolana sui generis.
Valide le interpretazioni delle altre attrici, dalla coppia madre/figlia pronta ad assomigliarsi in tutto e per tutto interpretata da Ida Lauropoli e Paola Mirisciotti, cos come la sposa triste Silvana Vaio, la donna in cerca dell’uomo ideale incarnata da una divertentissima Liliana Palermo, la contessaFrancesca Stizzo e la carabiniera Enza Palumbo, cos come la segretaria dello studio portata in scena da Laura Ferraro.
La buona regia della Palmieri e il testo attuale di Mirisciotti sono coniugati in una buona opera che riesce a divertire sfruttando un fenomeno purtroppo ancora in piena moda.

In foto, i protagonisti

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