L’Europa siamo noi. Un rito che si rinnova, con un titolo di grande attualità, proprio a due mesi dalle nuove elezioni europee. Domani, venerdì 12 aprile, al centro congressi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II di via Partenope, torna l’appuntamento con il convegno nazionale Ande (associazione nazionale donne elettrici) che ha ricevuto 7 patrocini: del Parlamento europeo, della Commissione europea, della Camera dei deputati, del Comune di Napoli, dell’Università di Napoli Federico II, del Comitato unico di garanzia, dell’Ordine dei giornalisti della Campania.
Numerose sono le delegazioni dell’associazione provenienti da tutta Italia e attese il 12 e il 13 aprile, non solo per testimoniare l’impegno dell’Ande per l’Europa, ma anche per seguire e discutere aspetti e stati dell’arte, calati nella quotidianità, dalla parità di genere al valore della democrazia.
Spiega la presidente nazionale Marisa Fagà: «L’Ande è un’associazione Europeista fin dalla sua nascita. Siamo, pertanto, molto impegnate su questo tema, tanto da rivolgere alle istituzioni competenti un forte appello, in quanto ravvisiamo l’urgenza che si riscopra la visione di coloro che pensarono alla sua istituzione, auspicavano un futuro migliore, in quanto erano reduci del secondo conflitto mondiale, e promossero un’Europa per meglio difendere la democrazia, la pace, la prosperità. Mai come in questa stagione di guerre, in cui l’Occidente deve affrontare sfide e minacce, soprattutto per difendere la civiltà liberale, abbiamo bisogno di un’Europa più unita nella politica estera, nella difesa, nell’economia».
E sarà proprio Napoli a ospitare l’incontro a meno di un anno dalla nascita della sezione partenopea guidata dalla giornalista Clarissa Campodonico: «Un onore, un’emozione -afferma- e una grande responsabilità, ospitare il 76° convegno nazionale. Quasi neonate, accogliamo delegazioni e ospiti provenienti da tutta Italia, per parlare d’Europa, un tema caro alle nostre socie, dal primo lontano voto nel 1946, e oggi ancor di più un tema vicino e calato nella nostra quotidianità. Parlare d’Europa non è né banale né scontato, è fondamentale, propedeutico alle imminenti elezioni, indispensabile per rischiarare dubbi o zone d’ombra, per consolidare una visione, per comprenderne la storia e fissare nuovi obiettivi, per mettere a fuoco una visione».
Nella foto da Pixabay, il Parlamento europeo a Strasburgo



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