Il vecchio cuore  di Napoli  per  un nuovo esperimento di arte contemporanea. Nell’antico Palazzo Caracciolo  di via Carbonara, da qualche anno suggestivo albergo (MGallery by Sofitel), giovedì 29 dicembre, alle 18.30, tocca a Eugenio Tibaldi, con il suo Studio sulle architetture minime  a cura di Brunella Velardi, concentrare l’attenzione del pubblico per  il quarto appuntamento del ciclo espositivo Art, do not disturb,  un invito ai giovani artisti e curatori a pensare e realizzare opere site-specific per l’ex residenza aristocratica di via Carbonara.
L’intervento, che si snoda  tra il chiostro grande e i piani superiori, si collega alla ricerca che l’artista porta avanti da qualche tempo. Tibaldi osserva i meccanismi con cui l’uomo si appropria degli spazi urbani, riallacciando  le fila di un’estetica che parte dalla raccolta di segni residuali rispetto alla cultura dominante.
L’autore parte dai giacigli dei senzatetto, classificati in base alle loro caratteristiche strutturali e stilistiche alla stregua di edifici tradizionali e definiti dall’artista stesso “architetture minime”.

Eugenio Tibaldi | ilmondodisuk.com
Nelle foto, due installazioni di Tibaldi

La convivenza fra la macrostoria dello scenario in cui si svolge la mostra e le microstorie innestate da Tibaldi diviene specchio di una coesistenza in corso nelle nostre città e non si risolve in un conflitto ma prevede, fin dal principio, una tacita resa.
L’architettura minima, infatti, dura in media due o tre giorni: installazioni e documentazione fotografica innescano una riflessione sulle differenti forme dell’abitare transitorio. Così, attraverso il costante lavorio di dinamiche informali e lontano dal fascino immobile della storicizzazione, è possibile secondo l’artista rintracciare altre possibili declinazioni dell’estetica che scardinano il nostro modo di concepire il conformarsi dello spazio urbano e le dinamiche con cui esso si fa dimora dell’uomo.
 Art, do not disturb è un percorso nel contemporaneo con un nucleo iniziale di curatori composto da Luciana Berti, Claudia Borrelli, Mario Francesco Simeone, Brunella Velardi a cui si aggiungeranno ulteriori contributi di giovani critici che collaborano con realtà pubbliche e private attive sul territorio. Il coordinamento scientifico è di Angela Tecce. Dopo ogni mostra, le opere degli artisti entreranno a far parte di una collezione permanente di Palazzo Caracciolo, aperta ai visitatori.

 

 

Dal 29 dicembre 2016 al 31 gennaio 2017

Eugenio Tibaldi, Studio sulle architetture minime

a cura di Brunella Velardi

Hotel Palazzo Caracciolo Napoli

Via Carbonara, 111/112 – 80139, Napoli

Info: artdonotdisturb@gmail.com

 

 

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