Suggestivo il luogo, eleganti le opere che l’artista napoletana propone. Da domani, venerdì 30 settembre fino a domenica 23 ottobre, Maria Pia Daidone espone alla Casina vanvitelliana (su un’isoletta del lago Fusaro) proponendo il suo “Oro tra Procida e Bacoli”.
La mostra è curata da Antonio Ciraci che ne coglie la spiritualità del segno: «Nei tratti a penna o in quelli a china, nei rilievi paesaggistici o nella sintesi dalle linee essenziali, la figurazione di Maria Pia Daidone si muove sempre in una dimensione di intensa spiritualità, non ricercata, ma sentita.La predominanza della luce, la rigorosità del segno, riconducono ad una idea di purezza, di arcaica bellezza. Parliamo, in questo caso, di luce segno e luce colore che pervade la dimensione visiva del paesaggio urbano di Procida, Prokeitai per gli antichi Greci. La Terra Emersa che giace coricata, baciata dal sole, nella grande baia partenopea, tanto cara ai narratori e ai raffiguranti di ogni tempo».


Maria Pia gioca con il colore e con simboli della terra che inserisce in un contesto quasi fiabesco, associando questa voglia di narrazione alla sontuosità dorata, elemento ricorrente nel suo lavoro. Non è mai banale la raffigurazione, anche quando è essenziale e “verista” : non semplice riproduzione del paesaggio, ma sentita interpretazione di uno sguardo attento alle emozioni.


Formazione partenopea per aver frequentato l’ istituto d’arte Palizzi e l’Accademia di belle arti di Napoli, Maria Pia si divide tra la propria città, Londra e il Sannio. Tra le sue mostre ricordiamo la bella esposizione del 2017  “Cognizioni misteriche tra Napoli e Parigi” con Tatiana Chafcouloff all’istituto francese di Napoli in un armonioso intreccio di realtà enigmatiche.
Per saperne di più
www.mariapiadaidone.it
info@mariapiadaidone.it
Nelle foto, alcune opere di Maria Pia Daidone, protagoniste della mostra e la Casina vanvitelliana immortalata da Maurizio Vitiello

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