Ricordati che devi morire. Siamo cresciuti con questo monito, lo abbiamo ripetuto mille volte e mille altre ancora lo ripeteremo ognuno a suo modo, seguendo la nostra indole, assecondando le proprie passioni.
Marianna Sannino, giovane artista napoletana, ci ricorda che dobbiamo morire in un gioco di rimandi, citazioni e scatole cinesi dove presente, passato e un triste futuro ci aspettano.
Ricordati che devi morire, ricordati che tutto tornerà alla natura, agli animali e alle piante e noi uomini nudi scesi in terra solo di passaggio saremo un lontano ricordo, avendo abusato dei nostri poteri e delle nostre capacità.
Un paradiso terrestre quello che l’artista mette in scena giocando con un allestimento molto particolare, materiali leggeri, quasi invisibili, sospesi come il tempo che era, quello che sarà e quello che stiamo vivendo.
Come Bosch nel suo Giardino delle delizie ci ammoniva sui pericoli delle tentazioni con animali immaginari così Marianna sembra suggerirci che è troppo tardi e i segnali non bastano più, lo scontro è inevitabile, siamo animali in cerca di una via di fuga.


Così forse anche noi potremmo aggirarci eterei, lascivi e voluttuosi in un paradiso pensato, dipinto su tulle con pennellate veloci, corpose, dove gli uccelli hanno preso il sopravvento e  la natura è diventata padrona incontrastata che pende dall’alto ricoprendo l’intero spazio espositivo della Galleria Navarra, ristorante, pizzeria, cocktail bar e spazio per l’arte contemporanea. Di fronte a tanta bellezza dobbiamo abbassare gli occhi, consapevoli della nostra instabilità.
Il giardino delle delizie di Marianna Sannino, come di giungla incontaminata, ci ricorda che siamo migranti , passeggeri di un tempo che non ci appartiene. Sarà il nostro futuro? Sicuro, come è stato il nostro passato, com’erano gli spazi della Galleria Navarra, un’oasi verde elegante e ricercata nel cuore del quartiere Chiaia, un luogo della memoria, il giardino delle delizie di Palazzo Nunziante.
Le opere site specific della Sannino si confrontano con le nostre radici. i suoi lavori dialogano con i mosaici del pavimento della galleria, frammenti di vite, quelle passate, volate via proprio come gli uccelli migratori dipinti da un’artista che stratifica diversi media e tecniche, combina e seduce con una complessità espressiva che ritroviamo anche in altri suoi momenti passati,  come nelle installazioni per i 25 monologhi di “Dignità Autonome di Prostituzione” di Luciano Melchionna.
Quella di Marianna Sannino è la terza esposizione negli spazi della Galleria Navatta in collaborazione con la Fondazione Made in Cloister.
Ogni tre mesi infatti la Fondazione con Esmeralda Vetromile, general manager della galleria, seleziona artisti emergenti da esporre. Artisti dove il gioco tra memoria e contemporaneità, tra passato e futuro è ben presente nei loro processi creativi.
©Riproduzione riservata

In pagina, immagini dal giardino delle delizie

GALLERIA NAVARRA
P.zza dei Martiri, 23, Napoli.
081 3359747
Aperto tutti i giorni dalle 11 alle 24.
Galleria Navarra e Fondazione Made in Cloister
presentano
IL GIARDINO DELLE DELIZIE di Marianna Sannino
Febbraio- Aprile INGRESSO LIBERO
Galleria Navarra Rossopomodoro
Piazza De Martiri, 23 – 80121 Napoli


Navarre Gallery/ In Marianna Sannino’s garden of delights, we remember that we are migrants. Passengers of a time that does not belong to us

Remember that you have to die. We have grown up with this admonition, we have repeated it a thousand times and a thousand more we will repeat it each in our own way, following our temperament, indulging our passions.
Marianna Sannino, a young Neapolitan artist, reminds us that we must die in a game of references, quotations and Chinese boxes where present, past and a sad future await us.
Remember that you have to die, remember that everything will return to nature, animals and plants and we naked men descended to earth only in passing will be a distant memory, having abused our powers and abilities.
An earthly paradise the one the artist stages by playing with a very particular setting, light materials, almost invisible, suspended like the time that was, the time that will be and the time we are living.
As Bosch in his Garden of earthly delights warned us about the dangers of temptations with imaginary animals, so Marianna seems to suggest that it is too late and signs are no longer enough, confrontation is inevitable, we are animals in search of an escape route.
So perhaps we too could wander ethereally, lasciviously and voluptuously in a thought paradise, painted on tulle with quick, full-bodied brushstrokes, where birds have taken over and nature has become the undisputed mistress hanging overhead covering the entire exhibition space of the Navarre Gallery, restaurant, pizzeria, cocktail bar and contemporary art space. In front of such beauty we must drop our eyes, aware of our instability.
Marianna Sannino’s garden of delights, as of pristine jungle, reminds us that we are migrants , passengers of a time that does not belong to us. Will it be our future? Sure, as was our past, as were the spaces of Galleria Navarra, an elegant and refined green oasis in the heart of the Chiaia district, a place of memory, the garden of delights of Palazzo Nunziante.

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