Sono ritornate le notizie su “interferenze” russe per spingere politici europei, compresi alcuni italiani, affinché le assemblee elettive locali votassero atti di indirizzo a favore dell’invasione sovietica della Crimea (e non solo).
Alcune agenzie e giornali di informazione investigativa hanno divulgato nomi e cognomi di gruppi di pressione, lobbisti e politici, russi ed europei, ed uno scenario “presuntamente” corruttivo messo in piedi da alcuni sovietici influenti all’indirizzo di politici occidentali.
L’attività di lobbying sarebbe consistita nella elargizione di denaro ed alcune agevolazioni sempre di tipo economico (tutte da dimostrare) affinché nelle rispettive assemblee elettive venissero messi in votazione atti contro le sanzioni europee alla Russia, negli anni compresi tra il 2007 e il 2017.
I politici italiani coinvolti risulterebbero essere un ex consigliere regionale del Veneto ed un senatore della Repubblica, entrambi della Lega Nord.
Già lo scorso settembre i giornali italiani segnalarono “soldi russi a partiti europei”, un gran baccano per alcuni giorni, strali, accuse e denunce proclamate e mai fatte, poi più nulla.
Tutto questo in piena guerra, un conflitto che vede coinvolta la Russia e indirettamente l’Italia stessa, con l’invio di armi in Ucraina fino a tutto il 2023.
Come può un paese, l’Italia, indebitarsi per sostenere l’Ucraina e poi, nel suo seno, tollerare politici fino a prova contraria assoldati dal nemico di quest’ultima, per attenuare livelli di critica e legittimare l’azione militare della Russia? Rapporti, se dimostrati, gravissimi, che farebbero del belpaese un luogo senza difese immunitarie contro la corruttela dei comportamenti pubblici.
Questa volta le prove sarebbero inoppugnabili, i giornalisti avrebbero rintracciato una serie di mail dove si parla di soldi, viaggi, eventi filo-russi. Ovviamente ora bisogna indagare per capire se quei rapporti prefiguravano un reciproco interesse politico-economico e se l’attività a favore dello stato sovietico era corroborata da “agevolazioni” di varia natura a politici occidentali.
Il tutto si risolverà senza responsabili? Cadrà tutto dopo qualche giorno di frastuono? Le istituzioni italiane si turberanno al punto da chiarire, una volta e per sempre, i rapporti con Stati stranieri che tentano, storicamente, di corrompere esponenti italiani? O sono proprio quest’ultimi a “cercare” questa strada?
Chi vive in questo paese non merita questo stillicidio, non può continuare a sopportare l’infamia della corruzione, delle false esternazioni pubbliche, di ignobili comportamenti privati che inquietano le istituzioni che dovrebbero invece essere al servizio dei cittadini. Non si può essere una nazione a sovranità limitata.
Forse tutto questo è in testa a pochi, ma quei pochi stanno facendo rumore più dei tanti. Vedremo se prevarrà l’idea di insabbiare tutto, così come è stato per tante altrevicende italiane.
Foto di svklimkin da Pixabay 

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