«Ermanno Rea di Napoli è stato coscienza critica. Ha formato coscienza critica raccontando la citt , le sue dinamiche di potere, la grandezza e le contraddizioni del locale partito comunista negli anni e nei decenni del dopoguerra. Ha raccontato Bagnoli mettendo in guardia politica e cittadinanza sullo scollamento sociale determinato da una dismissione non gestita. Ha raccontato le strade della sua infanzia interrogandosi sul perch alcuni nostri concittadini trovavano un senso di comunit  nell’Islam. Ermanno Rea negli ultimi anni è stato coscienza critica anche per l’operato di questa amministrazione, fornendo sempre spunti interessanti volti a recuperare ed esaltare quel senso di comunit  che è rifugio e rilancio della nostra identit . Ha scritto di Napoli con gli occhi del fotografo e la sensibilit  di un grande intellettuale, interrogandosi su ogni particolare di ciò che incontrava e guardava».
Cos il sindaco Luigi De Magistris ricorda dal profilo Facebook lo scrittore e giornalista che si è spento oggi nella sua abitazione romana.
Classe 1927, nonostante il lavoro lo abbia portato sempre fuori, alla sua citt  è rimasto molto legato. Con Mistero napoletano” vince nel 1996 il Premio Campiello, con ” Napoli ferrovia” si distingue tra i finalisti al Premio Strega nel 2008. E, ancora, nel suo romanzo "La dismissione" protagonista è Vincenzo Buonocore, operaio elevato a tecnico, chiamato a realizzare lo smantellamento dell’acciaieria. E’ la storia di un non uomo che non può separare il proprio destino da quello della fabbrica in cui ha lavorato. E di un autore che racconta come si estinque l’anima del "mostro" Italsider

Presidente delegato del Premio Napoli,
Rea si è candidato alle europee del 2014 con la lista Tsipras, senza centrare l’obiettivo dell’elezione.

Nella foto, lo scrittore scomparso

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