Al tempo del vino e delle rose, caffè letterario fondato da Rosanna Bazzano in piazza Dante (foto interno), nel cuore di Napoli, la lettura si trasforma nel piacere del ritrovarsi insieme tra parole profonde e gustosi sapori della tradizione gastronomica.
Due il libri con cui il pubblico potrà confrontarsi, secondo un format di successo, mercoledì 11 maggio alle 17,30, quello di Jean Portante, Tu non c’era ancora, La vita felice edizioni (in dialogo con Costanzo Joni) e l’altro, Woman’s worst enemy woman, manifesto femminista di Beatrice Hastings, a cura di Maristella Diotaiuti, cilentana di nascita, trapiantata a Livorno dove con Federico Tortora ha dato vita allo spazio culturale Le cicale operose.
Portante è poeta lussemburghese con genitori italiani emigrati nel granducato. Una doppia identità la sua, autore classe 1950, che ha cominciato a scrivere all’età di 33 anni in francese, la lingua dello sradicamento per lui forse ancora straniera. Una lingua che scava soprattutto nella composizione poetica e diventa un corpo a corpo con la profondità dell’anima.
Maristella Diotaiuti sarà introdotta, invece da Floriana Coppola: nel volume da lei curato che contiene anche un testo della filosofa Stefania Tarantino e la postfazione della sociologa Giada Bonu, propone il pensiero di Beatrice Hastings, figura controcorrente di inizio Novecento, impegnata nella scrittura e nel giornalismo.
Un pamphlet d’avanguardia proposto anche nella lingua originale inglese, non solo nella versione italiana (Astarte), dove il pensiero che la donna sia il peggior nemico delle donne è dirompente, in aperto contrasto con il movimento femminista suffragista della epoca in cui visse la giornalista.
Beatrice Hastings è pseudonimo di Emily Alice Haigh che vede la luce a Londra il 26 gennaio 1879. A sei mesi dalla nascita, si sposta con la famiglia a Port Elizabeth (Sudafrica). Dopo due matrimoni, viaggi, studi, esperienze, nel 1906 comincia a scrivere per il periodico londinese The New Age. Ben presto diviene voce autorevole del giornale nel quale pubblica, fino al 1920, i suoi articoli e le sue opere, tra i quali il Manifesto femminista.
Trasferita a Parigi, in qualità di corrispondente del The New Age, conosce Amedeo Modigliani, con il quale intesse una relazione (1914-1916). Negli anni Venti pratica la scrittura automatica e nuove forme di scrittura sperimentale.
Nel 1932 fonda The Straight-Thinker, un giornale letterario anticapitalista. Nei suoi ultimi anni della sua vita fonda il giornale Democrat. Muore suicida a Worthing, il 30 ottobre 1943 lasciando una considerevole produzione letteraria.
Di lei, a proposito della biografia realizzata da Diotaiuti con Federico Tortora, ha scritto su ilmondodisuk Francesca Vitelli, presidente di Enterprisingirls, nonché ideatrice della rubrica le disobbedienti.

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tel. 081 014 5940


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