Quale insegnamento ci ha lasciato la repubblica di Weimar? Questa la domanda che si pone principalmente il saggio storico di Mario Ragionieri.  Sarà Weimar, infatti, la protagonista indiscussa del suo testo. Una repubblica che vuole aprirsi alla libertà, presentare la figura nuova della donna, librarsi nell’arte. Tuttavia, il suo exploit sarà bloccato, anzi assassinato dalla destra tedesca antidemocratica.
Una storia avvincente capace di ripercorrere il periodo a cavallo tra le due guerre mondiali. Una Germania preda del successo, e poi afflitta dall’inflazione e dalla disoccupazione. Un libro storico che spinge a una promessa: non ripetere mai più gli stessi errori.
La repubblica weimariana viene raccontata in ogni sua parte. La parola d’ordine è senz’altro libertà. L’approdo dell’arte moderna, la nuova figura della donna, la sessualità libera: queste le parole chiave di una repubblica nuova che intende abbracciare le nuove correnti. Tuttavia, essa, come racconta l’autore, perderà vigore, poiché assassinata da forze antidemocratiche.
La democrazia, racconta Ragionieri, non è un stato naturale, ma va conquistata giorno dopo giorno. Da qui la fotografia approfondita di una società che prima vira verso il successo, e poi è affannata dall’inflazione, dal crollo delle banche e da un’ondata forte di disoccupazione. Elementi, questi, capaci di arricchire il saggio Weimar docet di dettagli fondamentali, volti alla costruzione di un saggio che funziona.
Sono molti i nomi citati tra i personaggi di spicco, e in particolare il loro operato. Tra i vari capitoli, vi troviamo quello dedicato ai “14 punti del trattato del presidente Wilson”. Egli abolisce il servizio militare tedesco obbligatorio, sancisce che le forze amate non devono superare le 100.000 unità e le forze marinare non devono essere più di 15.000. Vi sarà vietata la ricostruzione del grande stato maggiore generale e saranno proibite le armi gas.
Elementi storici che ripercorrono non solo quindi la grandezza tedesca, ma che tendono a sottolineare i momenti oscuri in cui la grande potenza ha mosso a malapena i suoi passi.
Un saggio, quello di Mario Ragionieri che va dritto al nocciolo della questione, e che ripercorre il periodo storico con una forte lucidità e cognizione di causa. Da qui la riflessione profonda sul passato e sul presente: solo indentificando gli errori del passato, infatti sarà possibile non ripeterli in futuro. Un libro capace di ripercorrere i periodi bui della storia, raccontando con freschezza e volontà autoriale un periodo storico fondamentale per la costruzione del nostro futuro. (Miriana Kuntz)
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