Fotoreporter e giornalista professionista, già inviato del quotidiano “Avvenire”, Giovanni Ruggiero ha aderito alla mostra virtuale “Creativi al tempo del Coronavirus” inserita nella programmazione #nonfermiamolacultura  sulla pagina Facebook dell’assessorato alla cultura del Comune di Napoli nel rispetto delle regole contro il Covid19.
L’esposizione è organizzata dall’associazione TempoLibero presieduta da Clorinda Irace.
Oltre ottante opere offerte in una singolare esposizione che mette insieme autrici e autori di generazioni differenti: dai bambine/i che  liberano la loro fantasia durante laboratori artistici ai novantenni.
Donando (fino al primo settembre) potrete scegliere una scultura, una foto, un dipinto, un gioiello o una poesia-immagine: il ricavato andrà al fondo di solidarietà del Comune di Napoli IL CUORE DI NAPOLI  in supporto di chi in questa emergenza rischia di annegare.

Nell’intervento che segue, Giovanni ci racconta la sua quarantena e “Sant’Antonio Dark”, l’opera che ha donato per il progetto.
di
GIOVANNI RUGGIERO

Giovanni Ruggiero| ilmondodisuk.com
Qui sopra, “Sant’Antonio Dark”, l’opera donata per il progetto. In alto, l’autore fotografato da Francesco Margherita


Mi sono messo in viaggio, da quando questo virus ci ha costretto a tapparci in casa. Non ho sfidato divieti né forzato posti di blocchi. Ho tanta musica in casa per viaggiare, tanti libri per compiere il giro del mondo, anche in meno di 80 giorni, e poi posseggo tante fotografie che solo a guardarle mi fanno viaggiare perfino nel tempo, oltre che nello spazio. Nel tempo, perché ogni fotografia, anche se è fatta ieri, è uno sguardo rivolto al passato.
Non ho ceduto alle lusinghe dei social che consentono a ciascuno di sfoggiare competenze anche inesistenti; non sono salito sui rostri telematici per dire la mia su questa pandemia che ci tiene ancora in ostaggio.
Ho però riflettuto su questo evento e, da appassionato di storia, sono andato a rivedermi il grande Philippe Ariès a conforto di quanto mi veniva in mente. La lettura del suo saggio sulla morte in Occidente mi ha dato sostegno nell’idea. Noi viviamo come se la morte non esistesse, come se non ci appartenesse, come fosse sempre di un altro. La morte è impersonale, asettica, sterile. È lontana. Si muore quasi sempre in ospedale. E noi non vediamo più morire. Ci chiama un medico una mattina sul presto per dirci che il nostro caro è mancato nella notte.
Aggiungerei che il progresso della scienza in generale e della medicina in particolare hanno reso sempre più lontano il momento della fine. Ci siano illusi, per questo, in una sorta di immortalità. Come se la morte non fosse più nell’ordine naturale delle cose. La morte non è presente nell’Occidente come invece è immanente nella cultura di un Paese ancora in via di sviluppo. Ogni giorno, in certe società, gli uomini si svegliano e sanno che dietro l’angolo c’è il colera, c’è la malaria e si sta il tifo. È stato un trauma svegliarsi e prendere atto che dietro i nostri angoli di benessere s’era insediato un virus che avrebbe potuto ucciderci.
Il virus, quando andrà via, vorrei che almeno ci spingesse a ridimensionare tutti quegli schemi che ci hanno dato tante illusioni.
Ho viaggiato nello spazio con la musica, quando mi ha portato di volta in volta in Luisiana (amo il cajun) o a Lisbona (adoro il fado); in questi giorni ho viaggiato nel tempo recuperando vecchi negativi che ho scannerizzato o anche con foto scattate più di recente, come ad esempio quella che ho offerto con vero piacere per il progetto di Linda Irace. «Creativi contro il virus»: così ci ha chiamato a raccolta (pittori, scultori, artisti, poeti) per dare con una nostra opera qualcosa contro la pandemia. A costruire con l’arte, laddove un piccolo virus distrugge.
Ho offerto questo fotografia. È un “Sant’Antonio dark” che mi colpì in una vetrina di Venezia alcuni anni fa. Da anni fotografo i manichini. Fu una canzone del cantautore catalano, Joan Manuel Serrat, a farmi scoprire i manichini. Una sua canzone, “Il Manichino”, nella versione italiana di Gino Paoli nel 1975, mi svelò questi oggetti ai quali non avevo mai prestato attenzione. Ricordo che questo di Venezia mi colpì per la sua incongruità. «I manichini si atteggiano a uomini per farsi comprare»: pensai subito a Stanisław Jerzy Lec che notava questo “ansia di umanità” in ogni manichino. Tutti in vendita, dunque, benché santi. E scattai la fotografia.
©Riproduzione riservata

CREATIVI AL TEMPO DEL CORONA VIRUS

GALLERIA VIRTUALE, GUARDA IL VIDEO DELLA MOSTRA E SCEGLI L’OPERA DOPO AVER DONATO
https://www.facebook.com/100007133595240/videos/2646242648956829/?id=100007133595240

GLI ARTISTI CHE PARTECIPANO (in ordine di adesione):

Tony Stefanucci, Rosa Panaro, Armando de Stefano, Laura Cristinzio, Mathelda Balatresi, Nando Calabrese, Ernesto Terlizzi, Francesco Lucrezi, Francesco Alessio, Vittorio Avella, Clara Garesio, Giuseppe Pirozzi, Ilia Tufano, Marialuisa Casertano, Libero De Cunzo, Salvio Capuano, Vittorio Cortini, Carla Viparelli, Dino Izzo, Rosaria Corcione, Francesca Di Martino, Marisa Ciardiello, Ellen G, Francesco Canini, Mario Lanzione, Antonio Picardi, Vincenzo Aulitto, Eugenia Serafini, Mariapia Daidone,  Diana Franco – Manuela Capuano, Aulo Pedicini, Gianfranco Duro, Michele Mautone, Maja Pacifico, Gualtiero Redivo, Valentina Guerra,  Elena Manocchio,  Antonio Conte, Tony Salvo, Tommaso Arcella, Prisco De Vivo, Silvana Leonardi, Annamaria Pugliese, Francesco Fabozzi, Sara Lubrano, Peppe Esposito, Rita Lonardo, Renato Brancaccio, Maria Pia Daidone, Giancarlo Costanzo, Donato Izzo, Luigi Filadoro e i suoi bambini del laboratorio, Silvana Parente, Tina Sciarappa, Francesco Giraldi, Giovanni Ruggiero, Laura Chilivano, Marisa Traettino, Peppe Pappa, Luisa Corcione, Anna Corcione, Lucia Aiello, Paola Nasti, Raffaele Di Florio, Massimiliano Pappa, Andrea Petrone, Alberto Albano, Gabriele Castaldo, Danilo Donzelli, Ugo Levita, Alfonso Mangone, Nicca Iovinella, Maria La Mura, Antonio Salzano, Luminita Irimia, Carmine Rezzuti, Pina Della Rossa, Luigi Auriemma.
I poeti\scrittori: Eugenio Lucrezi, Alfonsina Caterino, Enrico Fagnano, Francesco Divenuto, Francesca Gerla, Floriana Coppola, Alfonso Marino, Giorgio Moio.

IL COMUNE DI NAPOLI AL FIANCO DEGLI ORGANIZZATORI
Il progetto è inserito nella programmazione #nonfermiamolacultura all’ìinterno della pagina fb dell’assessorato alla cultura del Comune di Napoli.
COMUNICAZIONE
Media partner dell’operazione creativa, ilmondosuk affiancato dal giovane esperimento social Casa d’Andrea. L’associazione Marano Spot Festival si occuperà della realizzazione tecnico-artistica della mostra virtuale. L’ISIS Boccioni Palizzi, guidato da Paola Guma, collaborerà all’intero progetto con l’impegno dei suoi docenti e studenti.
COME VEDERE LA MOSTRA
Attraverso collegamento web al sito dell’associazione www.associazionetempolibero.it o alle pagine FB #laculturanonsiferma dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli,la pagina FB ARS VIRUS EST, la pagina FB dell’associazione TempoLibero e sulle pagine social e i siti di tutti i partner (l’istituzione:Fondazione Premio Napoli; le aziende Gruppo Capri Alcott Gutteridge, la GCO ossigeno, la Tecnoin, lo Studio legale Gaeta, il CIO Consorzio italiano ossigeno, Yao Sushi; le associazioni: Palazzi napoletaniPunto Orgétant donnésArte Studio GallerypARTy Napoli).
COME FARE UNA DONAZIONE E AGGIUDICARSI UN’OPERA
1) Sarà necessario effettuare un bonifico sul c/c  dell’associazione TempoLibero – IBAN: IT 60 K 03069 09606 1000 0015 0816-che provvederà successivamente a trasferire le donazioni sul conto indicato dal Comune di Napoli.
2)Contestualmente inviare mail all’associazione Tempolibero (info@associazionetempolibero.it) con allegata  copia del bonifico CRO da cui si evince ora e data, indicando l’opera prescelta, più altre due opzioni di riserva.
COME AVERE L’OPERA SCELTA
L’associazione assegnerà le opere alle migliori donazioni secondo l’ordine di arrivo dei bonifici, fino a esaurimento delle stesse (in totale sono 85). Se le opere indicate saranno già state assegnate, si procederà attribuendo un’opera secondo la disponibilità residua. Il ricavato sarà devoluto dall’Associazione TempoLibero al fondo di solidarietà del Comune di Napoli IL CUORE DI NAPOLI che sostiene i poveri della città.  Le opere saranno ritirate dagli assegnatari a conclusione della crisi in atto.
Avrete tempo di donare fino al primo settembre.

Per saperne di più
info@associazionetempolibero.it
lindairace@gmail.com WhatsApp
3351314431
www.associazionetempolibero.it

 

 

 

 

 

 

 

 

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