Con la morte di Diego Armando Maradona tutto il mondo ha iniziato a piangere. Si è fermato e con lui il Covid- 19 che ha smesso di essere la notizia principale. Giornali, media, social, video, immagini hanno fatto spazio a Diego. Maradona (foto) non è stato e non sarà mai solo una questione calcistica. Diego rientra nell’alfabeto umano è l’a-b-c, la tradizione, la cultura, il passato pulito che avevamo, amore, passione, credo, il riscatto.
Un mito e un punto di riferimento per molti. Ci insegna che i sogni sono possibili anche quando non abbiamo gli strumenti economici, tutto è raggiungibile, credere in sé stessi è l’ingrediente.
Anima tormentata, amante degli eccessi Diego ha vissuto il suo tempo tra alti e bassi, cadute e rinascite. E’ coscienza che vive dentro ognuno di noi. La parte umana, quella fragile ma anche grintosa, in grado di rialzarsi anche dopo le peggiori cadute.
Mago del pallone, era una sua estensione, parte del suo corpo, ci ha fatto sognare, sperare e anche migliorare. Maradona ha messo in campo la sua arte con i suoi goal e con le sue magie. E’ stato la voce del popolo, dei tifosi, degli amanti del calcio. Si è opposto a un mondo calcistico marcio e corrotto. Ribelle, poeta del calcio.
Maradona è l’a-b-c: è una questione viscerale, destinato a guadagnarsi la parola “immortalità”. Diego è cultura è storia e la storia non muore mai. E’ il simbolo del riscatto e dell’elevazione nella nostra città e non solo per uno scudetto. Maradona è come Pino Daniele, Massimo Troisi, Eduardo De Filippo, Pulcinella, la pizza margherita. Quando si dice Maradona si dice Napoli e allo stesso tempo Buenos Aires, un termine che accomuna due paesi lontani ma allo stesso tempo vicini. Ieri il mondo ha aperto le frontiere e si è colorato di arcobaleni, colori diversi ma un unico numero, il 10.
Un numero che ha contagiato intere generazioni. Diego è una divinità. Da mito oggi diventa leggenda. Maradona appartiene a un lingua universale, con lui non esistono più differenze. Si parla un unico idioma è l’idioma dell’amore e dell’appartenenza.
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