«Si usano gli specchi per guardarsi il viso, e si usa l’arte per guardarsi l’anima», diceva il famoso scrittore e drammaturgo irlandese George Bernard Shaw.
Il settore della cultura. Un settore che sta soffrendo molto è quello dei musei, a cui si aggiunge l’utenza che non riesce a godere delle bellezze culturali della Campania. Ma man mano che ci si avvia verso la fine del lockdown, anche in Campania riprenderanno alcune attività di tipo culturale, tra cui quelle riguardanti i musei.
Da quanto annunciato dal presidente Conte, i musei riapriranno il 18 maggio per rilanciare il settore della cultura. Attenzione però alle entrate. Non potranno esserci centinaia di persone contemporaneamente all’interno, ma ci saranno ingressi contingentati. Lontani i tempi in cui c’erano file lunghissime di persone, e sicuramente lo saranno ancora per un bel po’. Eppure, anche se ci si dovrà abituare ad un modo diverso di godere di questo patrimonio, certamente l’interesse non calerà e i cittadini potranno apprezzare ancora le bellissime collezioni dei nostri musei. Pian piano si cercherà di far rinascere questo settore.
Paolo Giulierini, direttore del Museo archeologico nazionale, ci dice come cambia la fruizione dell’arte al Mann, e in che modo si trasformerà la visita del museo. Afferma «I primi due mesi vedranno probabilmente un’entrata su prenotazione con mascherine obbligatorie, numero limitato e distanza di 2 metri. Una situazione che, a prima vista, stride con il nostro pensiero di Museo come luogo d’incontro. Però si tratterà di un’esperienza da vertigine per chi sceglierà di farla, perché potrà approfondire in piena libertà le tante sezioni del Mann, approfondendo come non è possibile fare nell’ordinario». E – con il sano ottimismo di chi da sempre coltiva la bellezza – aggiunge «non perdiamo la speranza. Pandemie ci sono state, e anche di più perniciose. La ricerca medica in atto e le tecnologie ci riporteranno presto a livelli di fruizione accettabili, nei quali ancora una volta l’empatia tra visitatore e visione diretta dell’opera dovrà essere sempre il punto fermo da cui ripartire». L’arte è un’esperienza intima, sensoriale, irrinunciabile.
A ripartire sarà anche il Real Bosco di Capodimonte, il parco pubblico a ingresso libero, bene culturale Unesco, che riaprirà il 18 maggio. Napoli ritroverà così nella seconda metà del mese uno dei suoi luoghi identitari. Intanto la Direzione sta lavorando per la sicurezza di tutti in vista della riapertura di questo grande luogo di cultura. Ogni visitatore dovrà tenere comportamenti responsabili e osservare scrupolosamente le regole sanitarie di contenimento del contagio da Covid 19. Sarà obbligatorio indossare la mascherina, rispettare il divieto di assembramenti, rispettare il distanziamento sociale. Vietati naturalmente l’attività sportiva di squadra e fare picnic. In seguito, dal 2 giugno sarà possibile visitare anche il Museo.
Ricordiamo, intanto, che sia il Museo e Real Bosco di Capodimonte, sia il Museo Archeologico di Napoli (come anche il Museo Madre e il Museo del Tesoro di San Gennaro, per esempio) si sono attrezzati per far vivere le proprie collezioni e iniziative online.
Intanto sul sito web del museo www.museocapodimonte.beniculturali.it prosegue la rubrica quotidiana “L’Italia chiamò-Capodimonte oggi racconta”, con contributi di storici dell’arte, di restauratori e di diversi studiosi.
In foto, una delle grafiche per la maratona digitale del Mann

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