Morta Frida, viva Frida. Nella splendida cornice di Palazzo Fondi, in scena fino al 9 gennaio 2022 una mostra dedicata al’artista. Un’operazione per far conoscere a chi ancora non aveva avuto il piacere di sapere quanto fosse figa, ribelle e femminista, la pittrice messicana più famosa al mondo, la prima donna latino americana a diventare un francobollo negli Stati Uniti.
All’inaugurazione di questa mostra c’erano mariachi, ballerine, spettacoli danzanti e canzoni a due voci. Durante la presentazione ragazze, vestite alla maniera messicana, hanno accompagnato i visitatori lungo il percorso, per farsi immortalare con qualche frase spot di Frida per la gioia di Instagram e degli accumulatori seriali di like.
Una mostra che vuole unire il reale con il multimediale deve pensare anche a questo. Stupire, intrattenere e coinvolgere. Poco importa se le opere non ci sono. C’è tutto il resto, tutto quello che l’ha resa famosa negli anni: la vita, il dolore, il suo grande amore con Diego Rivera.
Una splendida serata nel mondo di Frida Kahlo, nel suo caso dentro. Un’immersione totale nell’arte di vivere della pittrice messicana. Mancavano solo i cicchetti di Mescal.
Girando per le sale di Palazzo Fondi si può camminare nelle stanze della sua vita, possiamo vedere la camera da letto, dove ha trascorso tanto tempo a dipingere, il famoso specchio usato per gli autoritratti e il busto che ha accompagnato e segnato la sua vita, qualche scheletro tipico della cultura messicana. Ambienti minuziosamente ricostruiti, per soddisfare ogni nostra più piccola morbosità. Come lo studio dove dipingeva con tanto di carrozzina, colori e pennelli. Il giardino della casa azzurra.

Qui sopra e in alto, camera da letto e studio di Frida. In copertina e in basso, altre due scene dalla mostra



Ci sono gli autoritratti  in versione digitalizzata e animata e i vestiti che indossava  in una famosa opera che non c’è. Lettere e pagine di diario, che di Frida vogliamo sapere tutto quello che possiamo, non ci basta mai.
Alzi la mano chi non conosce la storia d’amore più tormentata e passionale della storia dell’arte? Modigliani e Jeanne non sono nessuno a confronto, così come Picasso e Dora o Marina e Ulay. Sid e Nancy non vogliamo nemmeno sapere chi sono.
La storia d’amore tra l’elefante e la colomba batte tutti. Brunori Sas gli ha dedicato anche una canzone. Una relazione che ha accompagnato i due artisti per tutta la vita tra separazioni, gelosie e tradimenti. Chi non vorrebbe un amore così grande tra porte sbattute, imprecazioni e insulti?
Una sala intera celebra questo amore e l’artista Diego Rivera, una stanza interessante dove sono esposte sue opere, provenienti da collezioni private messicane. Sei litografie che raccontano la vita e la cultura del tempo , scene quotidiane di lavoratori, donne e uomini umili del popolo, l’altro lato del Messico. Opere importanti che sono state d’ispirazione per molti dei suoi murales.
Il lato oscuro di un paese interessante che bilancia le altre sale della mostra, sale sfavillanti dai colori accesi. Gioielli e vestiti della loro cultura e tradizione, come amava portarli Frida e come spesso immortalava nei dipinti che non sono presenti. Mantelli e copricapi non mancavano mai nel look dell’artista. Troviamo così modelli ispirati alla sua figura, in una galleria curata dalla fashion designer messicana Milagros Ancheita.
Ma non solo moda e costume, Frida con la sua storia ha ispirato artisti in tutto il mondo. Il suo busto, presente nella camera da letto torna in una sala a lui dedicata dove sette artisti contemporanei hanno decorato e dipinto sette busti omaggiando l’artista che ha dovuto portarlo tutta la vita per sostenere la colonna vertebrale e che in diverse occasioni lo ha ornato. Sette busti per sette artisti.
In una sala ritroviamo le fotografie di Leo Matiz a lei dedicate. Matiz è considerato uno dei più grandi fotografi del novecento, che ha immortalato altri personaggi della cultura come Luis Bunuel, Pablo Neruda e lo stesso Rivera, di cui era grande amico. Fotografie degli anni quaranta che scavano dentro l’anima dell’artista ritrovando la giovane donna e il suo carattere forte nel pieno della sua attività quando la sua fama come artista si stava consolidando.


Fotografie scattate nei suoi luoghi quotidiani più cari, quelli che sono stati ricostruiti con fare certosino. Un viaggio nel mondo di Frida, fatto di caos dentro, come suggerisce il titolo della mostra.
Ci sono persone e personaggi che diventano loro malgrado più grandi anche di sé stessi. Il mito, la storia, la vita che hanno vissuto superano di gran lunga quello in cui hanno creduto. Così è possibile organizzare una mostra su una grande pittrice con una sola opera, attribuita a lei.
Una mostra che parla di quel Messico, della cultura e della politica del tempo, che scava nella vita dell’artista cercando di mettere in contatto la persona che fu con lo spettatore del presente.
Una donna fuori dagli schemi, che ha amato e sofferto tanto nella propria vita e che ha dipinto tantissimo in condizioni disastrose, costretta in un letto, è diventata così un’icona, una maglietta stampata , una calamita sul frigo, una mostra senza opere d’arte.
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Per saperne di più
biglietti www.etes.it
sito ufficiale mostra www.mostrafridkahlo.it

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